La figura del produttore è poco esplorata nel mondo dei libri, perché sempre molto personale. Esce in libreria il testo di Corrado Rustici, unico vero testo italiano su questo ruolo.
Corrado Rustici è un nome che nel settore discografico è molto ben conosciuto, sia in Italia che all’estero. Il suo ruolo come chitarrista raffinato e come produttore ha permesso la creazione di innumerevoli hit italiane e internazionali, a partire dalla collaborazione con Zucchero e l’evoluzione con Elisa, Ligabue, Tiromancino, tanto per rimanere in Italia.
Lo avevamo incontrato anni fa per una intervista su Computer Music Studio ed è stato un piacere leggere il suo Breviario, di 124 pagina riccamente illustrato. Non deve essere stato facile inserire in queste pagine la sua enorme esperienza, ma si coglie fin delle prime pagine il suo pensiero, che oscilla continuamente tra le esperienze analogiche del passato ai rischi del digitale di oggi.
Cominciamo intanto con una playlist dei brani che sono citati nel testo, giusto per avere un'idea precisa dell'ottimo lavoro di Corrado in questi anni, a partire dal gruppo Nova.
A Narada Michael Walden, fratello spirituale di Corrado, è stata affidata l’introduzione che subito si sposta non solo sulle qualità artistiche di Corrado, ma soprattutto su quelle umane. Detto così sembrerebbe la solita elegia del carattere di un musicista, ma non è affatto tale.
Il capitolo Introduzione è lì per darci una panoramica veloce di come si è evoluta la musica, obbligando a quel passaggio storico dalla musica dal vivo, sempre diversa, a musica registrata che cristallizza una performance. Il minutaggio dovuto al supporto di registrazione ha modificato tutto il mondo della musica moderna: quello era il limite entro cui suonare e produrre un brano. Per anni è stato così, fino alla rivoluzione dello streaming. In questa incredibile storia, si inserisce la filosofia: Corrado Rustici analizza il processo di creazione legandolo alla cultura, al sociale, alla politica e, non ultimo, alle caratteristiche proprie dell’Umanità. Si parla di fabbri di note al servizio della discografia, di democrazia di talenti illusoria, di obiettivi di consapevolezza attraverso la musica, anche di funzioni terapeutiche. Negli anni, mai ci era capitato di leggere un’analisi così dettagliata, precisa, circostanziata circa la fruizione della musica e l’arte a essa legata, in poche chiare pagine. Merita da solo l’intero prezzo del libro, anche se occorre avere basi solide, anche filosofiche e antropologiche, per poterlo comprendere a fondo. La finalità dell’arte va contro le leggi del mercato e la ricerca della fama e della gloria. Qui entra il produttore a guidare l’artista: quanti sono i produttori che sono consci di questa differenza?
Il ruolo del produttore e le sue specificità sono esplorate nel secondo capitolo: per essere tale, occorre conoscenza musicale, creatività (con uno splendido esempio della filastrocca di Zucchero trasformata in Solo una sana consapevole libidine… e la prima esperienza con i Negramaro), filosofia dell’arte con l’incontro con il filosofo americano Ken Wilber e l’analisi dell’espressione musicale in fasi (livello premoderno, moderno, post moderno e trans-moderno), l’intuizione, la collaborazione e le modalità del produttore (fonico, autoritario, invisibile, diretto e integrale) e la comprensione culturale. Ancora una volta, Corrado si sposta sugli aspetti dell’Umanità, più che su quelli strettamente tecnici, costringendo a fare i conti con il proprio bagaglio culturale e gli studi necessari. Siamo solo a pagina 37! Ci sono molti spunti per un produttore, da dover approfondire per migliorarsi.
Il contributo del produttore al brano è il terzo capitolo: qui Corrado Rustici si dedica all’analisi della produzione di Iruben Me di Zucchero, nata durante la transizione tra registratori analogici e digitali, tra sintetizzatori analogici come Oberheim Matrix 12 e Akai S900 e il temporale registrato fuori dalla finestra dei Real World. Qual era il microfono usato da Zucchero? Uno Shure SM57. Motivo? Non lo anticipiamo! Siamo ancora con Zucchero, questa volta depresso, nella descrizione del rapporto con l’artista. Quanto un produttore debba anche avere una tendenza alla psicologia, lo si scopre molto velocemente
A metà del libro, passiamo da una parte più filosofica e umanistica, a una più pratica. Si parte su come si organizza una produzione. La pre produzione è affrontata portando a esempio il lavoro per Arrivederci Mostro! di Ligabue: partendo da 170 canzoni di Ligabue, si scremò a 70, poi a 30 e infine ai 12 brani dell’album. Durata di questa fase? Cinque mesi! Non andiamo oltre per non rivelare altri aneddoti e percorsi, ma leggendo sembra di essere lì a fianco di Corrado a provinare, inserire e modificare tracce, a condividere con Ligabue le scelte! Un paragrafo a parte è dedicato a Quando mi vieni a prendere, la sua genesi e una prima introduzione alla tecnica Push&Pull, dove il piano Rhodes fu elaborato ritmicamente con Kaoss Pad di Korg. Nel brano, Corrado Rustici diventa non solo il produttore, ma anche l’artista musicale che costruisce il brano scegliendo gli strumenti. Una analisi dettagliata della struttura del brano, che mostra quanto sia importante il ruolo del produttore nell’esaltare l’emozione ma anche nel progettare una struttura artistica, in senso lato, che accompagna la voce e il testo.
La scelta del team è un ulteriore esempio di quanto il produttore possa incidere sul suono, in questo caso raccontando l’esperienza con Elisa e Zucchero. I musicisti sono artisti, cioè persone di grandissima sensibilità che devono instaurare un rapporto con altri individui al di fuori del comune. Il ruolo del produttore, anche questa volta, passa dall’aspetto umano, contrattando, smussando, facilitando la creazione di un team coeso. Sempre al produttore è affidata la scelta del fonico: Corrado Rustici ha deciso di non essere fonico in veste di produttore, e ben spiega questa scelta, supportata per esempio dal risultato con Gordon Lyon per Zucchero.
Da qui parte la seconda parte del libro che, pur non abbandonando considerazioni umanistiche, entra maggiormente nel dettaglio delle idee di produzione di Corrado Rustici. Il capitolo Push&Pull parte da considerazioni psicoacustiche per approdare alla praticità in fase di produzione: velocità del brano, accento sulle note, arrangiamento strumentale e sincronizzazione del ritmo, equalizzazione, compressione ed effetti sonori. Belle le idee sull’uso dei cavalli di troia sonori, di cui non scriveremo nulla, e le considerazioni di quanto oggi sia tutto troppo appiattito nella costruzione del brano. Per meglio entrare nella logica Push&pull, Corrado analizza la preproduzione di Luce di Elisa (c’era anche un Moog Memorymoog) e relativi dettagli tecnici.
Alla voce è dedicato un paragrafo a parte. Si entra maggiormente nel dettaglio con la Post Produzione e il mixaggio e mastering dei brani, partendo dall’esperienza di Melos su otto tracce e arrivando all’automazione SSL. Ne seguono una serie di consigli praticissimi per l’equalizzazione degli elementi della batteria, equalizzazione e compressione di campionamenti e loop, l’equalizzazione per la chitarra elettrica (ritmica, solista, pulita e distorta), e infine per la voce.
Quasi a riprendere il primo capitolo, Corrado apre il discorso sull’intelligenza artificiale, con l’esempio di Landr per la masterizzazione. Ricchissimo il capitolo sull’autoproduzione: decine e decine di consigli pratici e diretti, con una breve lista di plug-in di equalizzazione. Prima della biografia, arriva il capitolo "Un’idea per il futuro per un formato di pubblicazione musicale interattivo", valutando il ruolo dell’ascoltatore, dei social, dell'AI generativa (con allarmanti previsioni per il futuro), rivedendo il ruolo stesso della musica e della sua creazione. Il breviario non poteva non concludersi con un messaggio sull’arte, la bellezza e l’artefatto musicale.
Al termine della lettura, non c'è una considerazione o un'idea su cui non si possa essere d'accordo. Sarà una rivelazione per giovani producer, che magari non hanno ancora tutta quella esperienza di vita che permette di cogliere e comprendere i passaggi più personali e umani di Corrado. Per chi invece ha anni di esperienza, la parte più umanistica e filosofica permette un dialogo e un confronto con sé stessi. Ci sono dunque diversi piani di lettura, a dimostrazione del livello di approfondimento e ricchezza di contenuti, sempre esposti con grande umiltà nel sbrigliare molti concetti.
Non c'è un altro testo simile in Italia, e forse all'estero. Abbiamo avuto in mano anche testi inglesi, ma il pragmatismo americano spesso concentra e non spiega. Nel Breviario del produttore artistico, invece, si apprezza sempre l'impegno di Corrado Rustici nel giustificare le scelte da molti punti di vista. Se infine siete fan di Zucchero, Elisa, Tiromancino e Ligabue, troverete informazioni, anche tecniche, poco conosciute.
I pesi e le misure del testo sono ottimi: non ci si annoia mai, si prosegue senza interruzioni e il filo conduttore non si perde mai. Un ottimo testo che si presta a essere il primo mattone, fondamentale, per esplorare la figura del produttore artistico in senso lato.
Info
Volontè&Co
Prezzo: Euro 19,90
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