Notizie di una possibile chiusura del brand fondato da Leo Fender e George Fullerton giravano già dalla scorsa estate. Ora l’ufficialità, giunta con le testimonianze online dei dipendenti di G&L Guitars
In via del tutto eccezionale, il mio appuntamento del lunedì con l'approfondimento dedicato al mondo dei tasti bianchi e neri questa volta lo dedico a chitarre e bassi, perché la notizia che vi propongo ha fatto scalpore tra gli appassionati di questi due comparti.
G&L Guitars ha chiuso. Lo storico marchio di chitarre americano ha fatto in tempo a celebrare i suoi 45 anni di attività annunciando nel gennaio 2025 - al NAMM di Los Angeles - la serie celebrativa G&L 45th Anniversary Limited Edition. Nonostante tutto, nei mesi successivi abbiamo assistito a un lento e inesorabile declino. Prima di raccontare come sono andate le cose, per chi non conosce questo brand, ecco alcune pillole di storia.
G&L Guitars: la storia
Nel 1965 Leo Fender vendette la sua omonima azienda alla CBS per 13 milioni di dollari, azienda fondata nel 1946 con Don Kaufmann e George Fullerton. Nel 1971 fondò un’altra azienda denominata CLF Research e iniziò a progettare e produrre strumenti per un altro giovane brand americano come Music Man. Nel 1978 i rapporti con Music Man si inasprirono, quindi Leo l’anno successivo creò G&L con l’amico di sempre George Fullerton. La denominazione del brand deriva dai nomi di battesimo dei due fondatori, e la sede è sempre stata in un piccolo capannone sito in Fender Avenue a Fullerton, in California.
Tra i numerosi musicisti legati nel tempo a G&L segnalo tra gli altri Tom Hamilton (Aerosmith), Jerry Cantrell (Alice in Chains), Peter Frampton, Carl Perkins o Guitar Shorty. Pur essendo simili agli strumenti Fender, nelle chitarre e i bassi G&L si potevano trovare alcune innovazioni studiate da Leo fino alla sua scomparsa. Inoltre, una produzione in scala ridotta rispetto a Fender consentiva un ampio range di personalizzazione da offrire al cliente: una sorta di “Custom Shop” ante litteram (il primo creato dal brand Fender arriverà nel 1987).

George Fullerton (a sinistra) all'interno del laboratorio dell'amico e socio Leo Fender (a destra) in G&L - (fonte Gold Music)
Leo Fender lavorò in azienda fino alla sua morte, avvenuta il 21 marzo 1991. Da quel giorno il suo ufficio/laboratorio in G&L Guitars è rimasto intatto: una stanza/museo in mezzo alla fabbrica con accesso solo a poche persone selezionate.
La vedova di Leo, Phyllis Fender, passò nel 1993 la gestione dell’azienda a John C. McLaren Sr. – patron di BBE Sound – che nominò Presidente e CEO di G&L Guitars il figlio, David McLaren. George Fullerton rimase consulente di G&L fino alla sua morte, avvenuta nel 2009, mentre Phyllis Fender rimase presidente onoraria dell'azienda fino alla sua scomparsa, avvenuta nel luglio del 2020.
Nel video qui sotto, l’ex Master Builder del Custom Shop di G&L James Gay mostra la realizzazione solo pochi mesi fa di un modello esclusivo della serie Rampage dedicato a Jerry Cantrell.
G&L Guitars: la fine
Il video che trovate qui sotto realizzato da Steve Araujo, che ha lavorato per circa dieci anni in G&L, spiega dettagliatamente gli ultimi giorni prima della chiusura definitiva. I problemi finanziari sono stati la principale causa della chiusura di G&L Guitars, con dipendenti che aspettavano da mesi la regolarizzazione degli stipendi, tra cui proprio il Master Builder James Gay protagonista del video qui sopra.
Durante l’estate alcuni lavoratori avevano già lasciato l’azienda (Araujo è uno di questi), mentre il 15 settembre la proprietà ha deciso di lasciare a casa per due settimane in congedo i lavoratori rimasti. A partire dal 19 settembre G&L ha interrotto le comunicazioni con il mondo esterno: telefoni muti, computer spenti e nessuna informazione ai suoi distributori e rivenditori sparsi per il globo. Gli ultimi post sui profili social di G&L e di CLF Research risalgono a quella data.
Il 29 settembre tutti i lavoratori sono stati convocati in azienda, per ricevere la lettera di licenziamento e l’indennità di buonuscita. Stando a quanto raccontato da Araujo nel suo video, l'incontro è stato piuttosto burrascoso: pare che la proprietà abbia accusato i lavoratori di aver affossato l'azienda con le loro richieste economiche.
Al momento, David McLaren non ha rilasciato nessuna dichiarazione ufficiale sul tema. Il sito internet di G&L in questo momento è ancora online, così come quello di BBE Sound e BBE Pedals. La notizia di rilievo è che Fender Musical Instruments Corporation (FMIC) il 6 ottobre successivo ha presentato domanda di registrazione del marchio “Leo Fender” all’ufficio brevetti e marchi degli USA. Basta dare un’occhiata al sito internet di Fender e notare che l’immagine del fondatore è ricomparsa tra le sue pagine online proprio in questi giorni.
Il Segretario di Stato della California ha dichiarato che la BBE Sound di McLaren, ha terminato il suo status aziendale con lo stato americano il 28 ottobre. Invece di dichiarare bancarotta, pare che la società abbia stipulato degli accordi con i creditori per pagare un importo ridotto e saldare i debiti in sospeso. Al momento, pare sia ancora in attività solo la divisione software di BBE, perché sul blog del suo sito internet il 30 ottobre scorso ha annunciato la release dei due bundle di plugin ancora in catalogo.
La conferma di un intervento da parte di Fender FMIC in soccorso di BBE giunge da questo video qui sotto.
MikesGigsTV ha lavorato per anni come grafico per BBE Sound, avanzava diversi crediti arretrati con l'azienda e pochi giorni fa ha ricevuto il cosiddetto "saldo a stralcio" della sua posizione con un bonifico da parte di Fender FMIC. Il suo video è illuminante per capire come sono andate davvero le cose.
A partire dalla fine degli anni ottanta BBE Sound ha potuto godere di un bel flusso di denaro in entrata, grazie alle concessioni per l'uso della sua tecnologia di ottimizzazione audio a colossi del settore consumer come Sony, Samsung, Philips, LG, Kenwood, Toshiba, ecc. Questo flusso di denaro ha garantito per anni la sopravvivenza non solo di G&L Guitars, ma anche delle altre divisioni BBE create in seguito (pedali e software).
Nel momento in cui la tecnologia BBE è stata soppiantata progressivamente da quelle dei competitor, il flusso di denaro proveniente dalla cessione delle licenze si è drasticamente ridotto mandando in crisi la società. E siamo ai giorni nostri...
Tornando all'odierna situazione G&L, nel mese di novembre è partito lo sgombero della storica fabbrica di Fullerton, che deve essere liberata entro il prossimo primo dicembre. Araujo nel suo video dichiara che sono state già vendute una macchina CNC e altre attrezzature, mentre i resti dell’ufficio di Leo Fender giacciono nei locali in totale stato di abbandono.

Immagini dello sgombero di quello che fu il laboratorio inaccessibile di Leo Fender in G&L Guitars. (Fonte - pagina Instagram Guitarcheology)
Conclusioni
Cosa altro aggiungere in questa triste storia: sicuramente chitarre e bassi G&L – nuovi o usati – adesso saliranno come quotazioni su cifre da capogiro, ma questa è materia per speculatori, non per gli amanti di questi strumenti.
Come abbiamo visto in precedenza, la scarsa redditività di un brand come G&L era già nota agli addetti ai lavori, un elemento che l’ha sempre reso poco appetibile per un possibile acquisto; lo dimostrano anche i due tentativi di vendita del brand compiuti da Leo Fender nel 1984 e nel 1988, entrambi andati a vuoto.
Vado controcorrente rispetto a quanto dichiarato da MikeGigsTV nel suo video: al momento, per chi scrive è da escludersi un possibile rilancio di G&L proprio per questioni economiche. Fender FMIC può aver acquisito anche l'intero pacchetto BBE, ma la scelta di sfruttare solo i diritti di immagine del compianto Leo è un segnale della strada che il brand americano vuole intraprendere.

La storica cassettiera dove Leo Fender custodiva nel suo ufficio tutti i suoi progetti. Ora pare sia stata buttata in un cassonetto dell'immondizia fuori dalla sede G&L (Fonte pagina Instagram Guitarcheology)
Io però penso ai lavoratori lasciati a casa. Penso a un liutaio come James Gay o all’addetto che applica con perizia le decalcomanie G&L sulla paletta delle chitarre nel video della realizzazione della Rampage. Penso ai processori BBE presenti nel mio studio e a chi li ha realizzati, di cui – a differenza dei lavoratori G&L – non sappiamo nulla sulla loro situazione.
Tutte figure di alta professionalità ed esperienza che dovranno cercarsi un posto altrove, e probabilmente molti di loro fuori dal comparto musicale. A loro va la solidarietà mia e della redazione di SM Strumenti Musicali.
Per concludere, ricordo cosa disse una volta Leo Fender: “Tutti gli artisti sono angeli, e il mio lavoro è dare loro le ali con cui volare”. Ora gli artisti avranno meno ali con cui volare… Ciao, G&L Guitars.












