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JBL IRX ONE – Test: l'apripista di classe!

Costruzione10
Suono9
Facilità di uso9.5
Rapporto Qualità/Prezzo8.5
Per Noi
9.3

JBL IRX ONE è un compatto “tutto in uno” leggero, elegante e con una gran bella voce! Ecco la prova completa dell'apripista tra i diffusori a colonna del catalogo JBL.

 

 

 

 

 

Annunciato con un lancio mondiale da JBL nell’ottobre 2023, IRX ONE è un compatto impianto PA a colonna facilmente trasportabile, e studiato per sonorizzare piccole situazioni quali un parlato, un dj set, videoproiezioni, un cantante con basi al seguito, un busker o un piccolo duo/trio musicale.

Per semplificare al massimo il trasporto dell’IRX ONE, la soluzione studiata dai tecnici JBL consiste in tre vani nella parte posteriore del box che ospita il woofer, dove inserire la colonna dei tweeter e i due distanziali a corredo. I vani per le colonne sono protetti nella parte superiore da una robusta maniglia: sollevandola si può estrarre la colonna e al contempo accedere al mixer a tre canali integrato.

Un’altra peculiarità di questo compatto sistema risiede nelle prestazioni sonore: oltre a un’amplificazione di ben 650 watt RMS, il set di sei tweeter per le medio alte sono inseriti in configurazione array, ma in una colonna con profilo a C, un design studiato per ampliarne il range di copertura. Passiamo alle caratteristiche principali di questo interessante sistema firmato JBL

 

irx one

JBL IRX ONE

 

JBL IRX ONE – Caratteristiche tecniche

Sia il guscio del box per l’elettronica e il woofer, sia quello delle colonne sono realizzati in polipropilene, con inserti in metallo quali le griglie a protezione dei diffusori, l’anima della maniglia per il trasporto e le barre nella parte posteriore del box. La maniglia inclinabile è dotata di un solido interruttore per l’apertura/chiusura.

Il design della base nel box dell’IRX ONE presenta un profilo curvo, studiato per mantenerlo sospeso da terra; i quattro punti di appoggio a terra agli angoli del box presentano uno spesso rivestimento in gomma antiscivolo. Sul pannello frontale del box sotto la griglia del woofer, una piccola striscia a LED di colore bianco indica l’accensione dell’impianto.

Nell’imballo dell’IRX ONE troviamo il cavo di alimentazione e i manuali di uso (in Inglese). Il peso dell’impianto americano è di 15,5kg circa.

 

 

Diffusione sonora

L’amplificazione in classe D eroga 650 watt RMS (1.300 watt di picco) rispettivamente a un woofer da 8” con magnete in ferrite, e a sei Driver HF da 2” pollici ciascuno. La dispersione orizzontale è di 160° e quella verticale di ben 80°. La risposta in frequenza è di 40Hz – 20kHz, l’SPL Max è di 118dB, mentre il punto di taglio del Crossover elettronico è fissato sui 260Hz.

 

Set di sei driver HF dell'IRX ONE inseriti in una testa con un originale profilo a C

 

Il mixer

Si tratta di un mixer integrato a quattro canali, di cui tre mono disponibili sul pannello, più un quarto canale stereo riservato allo streaming audio tramite Bluetooth. I tre canali mono sono così organizzati nel vano connessioni posto sul retro del mixer:

  • canali 1-2 con ingressi su presa Combo/XLR (range del Gain fino a 55dB)
  • canale 3 con ingresso su presa jack TS (range del Gain fino a 48dB)

Sui primi due canali microfonici si può attivare globalmente l’alimentazione Phantom. La channel strip di ogni canale comprende – oltre alla regolazione del Gain – un led multicolore per monitorare il segnale in ingresso, un equalizzatore a due bande e infine il controllo del livello. Il parco connessioni sul pannello posteriore è completato da un Mix Out su presa jack TRS, per collegare altri diffusori in cascata.

Sulla parte destra del Mixer, dopo il generoso potenziometro per regolare il livello generale, troviamo un led indicante l’intervento del limiter sul Main Out in presenza di picchi sul segnale, e un selettore per definire nell’equalizzatore posto a valle del mix uno dei sei preset a corredo:

  • Flat
  • Speech
  • DJ
  • KTV
  • Café
  • Bright

Nella parte alta del pannello sono posizionati tre switch, rispettivamente per attivare lo streaming audio Bluetooth e due algoritmi studiati da altri brand del gruppo Harman quali l’Auto Feedback Suppressor (AFS) di DBX impostabile sul Main Out. mentre l’Easy Ducking ideato da Soundcraft è attivabile sul canale Bluetooth.

 

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Il mixer del JBL IRX ONE

 

Accessori opzionali

Nel catalogo JBL è disponibile la borsa morbida denominata IRX-ONE-TRANSPORTER, che presenta una particolarità: la base è composta da un robusto ripiano in legno con ruote per semplificarne ulteriormente gli spostamenti. Sulla parte superiore del set è inserita un’impugnatura con le fattezze di un laccio per spostare questa borsa alla stessa stregua di un trolley.

 

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La borsa con ruote IRX ONE Transporter opzionale

 

Il test

Il design moderno ed elegante del JBL IRX ONE non passa certo inosservato, complice la sua colonna con quel marcato profilo a C. Il box è robusto e ben rifinito, con quella piccola palpebra a LED sul pannello frontale che – quando accesa - ci avvisa discretamente che l’impianto è attivo. Anche i controlli del mixer e il parco connessioni regalano al tatto una sensazione di solidità, di investimento capace di resistere a una vita “on the road”.

Un plauso ai tecnici JBL per la soluzione studiata in fase di trasporto: riposte le sue colonne nei vani dedicati del box, l’IRX ONE si trasforma in un compatto parallelepipedo in grado di essere inserito anche nel piccolo bagagliaio di un’utilitaria. Con la dovuta cautela, tra il mixer e la maniglia c’è ancora spazio per riporre - volendo - anche il cavo di alimentazione e qualche accessorio.

Nell’uso scopro alcune preziose soluzioni applicate dai tecnici JBL a questo impianto. Le prime due riguardano la solida maniglia, peraltro rivestita da un materiale plastico che ne rende salda la presa nel trasporto. La prima soluzione è un piccolo inserto in gomma posto nell’estremità superiore della maniglia, per evitare danni da urto quando si appoggia allo stelo della colonna. Sotto a questo inserto in gomma è celata la seconda soluzione: una calamita che tiene ferma la maniglia sullo stelo del diffusore quando è sollevata.

Il terzo e ultimo particolare è il pulsante di accensione, perché nell’IRX ONE non è inserito (come spesso accade) nella scheda dell’alimentazione/amplificazione sul pannello posteriore, ma tra i controlli del mixer, con le fattezze di un elegante switch retroilluminato di verde.

 

 

Date le ampie coperture verticali e orizzontali dichiarate, usando l’IRX ONE è strategico pianificare per bene l’installazione dell’impianto secondo l’ambiente in cui sarà collocato. Per esempio, in una sala dove l’IRX ONE è montato direttamente sul palco a una certa altezza da terra e distante dal pubblico, può bastare la combinazione box più array con i driver.

Viceversa, in un ampio locale dove l’IRX ONE sarò posto a terra è consigliabile montare sul box l’array con i due distanziali, per coprire una più ampia porzione di ambiente e senza “traumatizzare” il pubblico posto nelle vicinanze del diffusore in quei casi dove si esagera con il volume. Benché stabili dopo il montaggio, i due distanziali della colonna sono piuttosto sottili: meglio tenerli distanti da bimbi lasciati incustoditi e con tanta voglia di arrampicarsi sul diffusore, come accaduto recentemente in uno spettacolo a chi scrive!

Nell’elettronica stupisce l’estrema silenziosità generale all’accensione, perché un piccolo soffio emesso dai tweeter su determinati sistemi è sempre in agguato; viceversa, nel JBL IRX ONE non si percepisce nulla, anche andando a incrementare Gain e volumi sul mixer senza collegare alcun device esterno. Ottimo.

Il range del gain nei preamplificatori microfonici dei primi due canali del mixer è piuttosto ampio, e l’alimentazione Phantom consente di utilizzare sui due ingressi anche delle capsule a condensatore per un parlato, però con attivo il fitro AFS di DBX a vigilare su improvvisi (e dannosi) feedback. Anche i 48 dB di range del Gain nel terzo canale di linea sono sufficienti per “dar voce” a un terzo microfono dinamico, oppure a radiomicrofoni o altri strumenti (chitarra, basso, tastiera, ecc).

 

Parte posteriore dell'IRX ONE con - in primo piano - le tre colonne inserite nei vani dedicati

 

Riguardo all’equalizzazione, non ci sono riferimenti sui manuali circa le frequenze impostate per le due bande. All’ascolto, presumo l’adozione di due filtri Shelving con Boost/Cut intorno ai 60Hz per i bassi e sui 10kHz per gli alti. Veniamo alle prove: la prima si è svolta nel mio studio impiegando basi musicali ad accompagnare un semplice parlato. Come microfoni ho utilizzato due modelli dinamici come l’sE Electronics V7 e uno Shure SM58, ma anche un Sennheiser 865 a condensatore preso in prestito dalla band di amici.

Per la regolazione ottimale del Gain suggerisco di affidarsi alle indicazioni fornite dai manuali a corredo (solo in Inglese però): partire con il potenziometro a “ore 9” per un segnale di linea e a “ore 12” per uno microfonico, andando a incrementare/diminuire il valore secondo il tipo di capsula o strumento impiegati.

Per un semplice parlato, suggerisco di impostare il preset “Speech” nell’equalizzatore, perché taglia in maniera energica le basse intorno ai 100 Hz, garantendo un’ottima resa anche ad alti volumi. In gamma alta la resa dei sei driver restituisce un suono arioso e gradevole senza dove intervenire sul controllo Treble nei canali microfonici del mixer. Il filtro AVS e il Ducking di Soundcraft applicabile al canale Bluetooth sono una mano tesa ai meno avvezzi, con il secondo che - in prova - ha efficacemente supportato anche un amico poco pratico nel gestire una video proiezione con dei suoi interventi a supporto.

 

irx one

 

In altri contesti (Karaoke, DJ set, ecc), i controlli di tono dei canali sul mixer sono strategici per riequilibrare eventuali scompensi o eccessi sui canali nei due range di frequenze generati dal cambio di preset nell’equalizzatore Master. Riguardo a quest’ultimo, porgo una domanda a JBL: l’indicazione “KTV” tra i preset dell’equalizzatore è l’acronimo di “Karaoke TV”? Presumo di si, in ogni caso, suggerisco di integrare i manuali di uso con la descrizione dei vari preset del filtro ed esempi di impiego per i meno avvezzi.

In seguito, mi sono spostato nel cortile di casa simulando con l’IRX ONE una performance chitarra e voce. Unico minus per un contesto del genere? Mi sarebbe piaciuto trovare almeno un solo riverbero (o Delay) regolabile come intensità sui tre canali. La prova è stata estesa all’uso di una tastiera arranger a supporto, inserita in mono nel canale 3 del mixer; in ogni caso, è emerso che questo piccolo impianto americano può tranquillamente coprire spazi all’aperto anche di medie dimensioni, senza batter ciglio come resa ad alti volumi, anche aggiungendo parti ritmiche a sostegno desunte dalla tastiera arranger. In determinati contesti è facile che il Limiter entri in azione, ma il suo intervento è piuttosto morbido e non si avverte una eccessiva compressione sul mix generale.

 

irx one

In primo piano, ola robusta maniglia dell'IRX ONE, per accedere ai vani delle colonne e al mixer

 

Il woofer lavora bene: complice probabilmente il box di generoso litraggio e sospeso da terra, le basse restituite sono sempre solide e mai invadenti. L’ampia copertura sui Driver HF studiata da JBL garantisce sempre un suono gradevole e mai aspro o stancante, a patto di rispettare quanto descritto in precedenza riguardo all’installazione.

Dove questo impianto JBL si stacca nettamente rispetto a certi concorrenti posti in fascia economica è proprio alzando il volume, perché i 650 watt RMS dichiarati nell’amplificazione si sentono tutti, però il mix generale mantiene il carattere definito dall’utente a livelli più “umani” come ascolto. Sarà pure lui “Made in China” come tanti concorrenti di un certo blasone in fascia, ma sulla componentistica dell’IRX ONE sicuramente JBL non ha lesinato, e i risultati non solo si vedono ma si sentono.

 

 

Conclusioni

Il detto: “Chi più spende meno spende” può valere anche ragionando del JBL IRX ONE. Oltre alla solida costruzione, i materiali e il design, in questo impianto vanno considerati tutti quei particolari insiti nell’elettronica ed emersi in sede di test – che lo ribadisco – non sono sempre rintracciabili su modelli concorrenti in fascia. Oltretutto l’IRX ONE è silenzioso, suona bene e ha “voce” che può andare oltre il range di impiego suggerito da JBL.

L’oratore o il DJ che vogliono compattare ulteriormente il proprio set con l’IRX ONE non rimarranno delusi. I tool ereditati da DBX e Soundcraft sono una mano tesa per l’utente inesperto. Suggerisco caldamente di provare questo impianto anche per quelle piccole formazioni musicali con processori di effetti al seguito, per contesti “unplugged” al chiuso o all’aperto, anche in spazi di medie dimensioni. Si monta in un attimo e restituisce un mix potente e fedele: cosa volere di più?

Anche l'ottimo limiter sul Main Out va seriamente considerato: un prezioso “salvavita” posto a monte dell’amplificazione, perché alzi la mano chi non esagera un po’ troppo con il volume durante prove o spettacoli...

Fatta la somma di tutti questi elementi, lo street price richiesto attualmente per un IRX ONE è ampiamente commisurato; oltretutto in questo periodo è in atto una promozione con quasi il 30 per cento di sconto sul prezzo di acquisto! Un bravo a JBL e voi andate a provarlo… come sempre, buona musica!

 

Ci piace

Costruzione
Qualità dell’elettronica
Semplicità nel trasporto

Non ci piace

Assenza di un processore effetti essenziale nel mixer

 

Info
EXHIBO

JBL IRX ONE 829 euro (Street Price in promozione)
Borsa JBL Rolling Transporter IRX ONE 60 euro (Prezzo indicativo)

 

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