Abbiamo voluto un'intervista ad Alberto Rossetto, CEO e Founder di Roma Modulare, la Fiera Internazionale dei Sintetizzatori e dell’Audio Professionale a Roma dove creatività, passione e sperimentazione s'incontrano.
Foto di Carlo Lavorano
Parliamo di numeri: alla fine di Roma Modulare quanti sono stati i visitatori e qual è stata la loro reazione?
Abbiamo avuto circa 1.200 presenze e questo è stato davvero un fantastico successo perché ha sottolineato ulteriormente quanto sia importante per chi fa musica poter partecipare ad un evento come questo.
Ad ogni edizione Roma Modulare è cresciuta sempre di più, sia in termini di affluenza che di espositori e marchi esposti.
La mia sensazione è che il risultato sia il frutto della fiducia che abbiamo ottenuto da parte del pubblico e degli espositori, che hanno perfettamente colto il cuore dell'idea Roma Modulare: un evento che abbia valore per le persone, i professionisti e i produttori.
Foto di Carlo Lavorano
Ti aspettavi un successo simile? Hai già in programma la prossima edizione?
Negli ultimi sei mesi tutto il team organizzativo di Roma Modulare ha lavorato per creare una fiera che potesse unire brand, distributori e professionisti; è stato un lavoro lungo e impegnativo, soprattutto perché Roma Modulare 2024 è cambiata molto rispetto alle precedenti edizioni; abbiamo esteso la fiera a due giorni, abbiamo inserito un biglietto e abbiamo organizzato un'area esterna dedicata ai liveset.
Tutto questo per dire che c'è stato un momento dove non sapevo proprio cosa aspettarmi, poteva essere un successo così come l'opposto.. l'unica spinta era il desiderio di fare qualcosa di bello.
Di sicuro posso dire che il successo della fiera è andato oltre ogni aspettativa perché non è legato ai numeri, bensì all'entusiasmo di tutti i partecipanti.
Stiamo già ragionando all'edizione 2025, non abbiamo ancora fissato la data ma contiamo di annunciarla entro la fine dell'anno.
Quali sono stati i punti forti di Roma Modulare 2024 e quali prospettive vedi per estendere l'audio pro?
I punti di forza di Roma Modulare sono il networking e la possibilità di assistere a workshop che parlano di produzione musicale in senso largo e non solo specifico su prodotti.
Roma Modulare è vero che nasce come "evento" dedicato ai sintetizzatori modulari, come dice il nome stesso, ma nel tempo è cresciuto; l'appuntamento è diventato un evento; l'evento è diventato una fiera... Oggi forse ha senso chiamarla "Fiera Internazionale della produzione musicale".
Penso sia doveroso pensare all'obiettivo e non al nome... Da quello che ho potuto "respirare" in fiera, i partecipanti hanno apprezzato un luogo dove scoprire come poter crescere come musicisti, tecnici o produttori; per questo penso sia anche limitante ragionare a compartimenti stagni... forse non esiste più la differenza tra categorie merceologiche, esiste lo scopo, l'obiettivo personale..
Per rispondere alla domanda, l'estensione all'Audio Pro non è un'opzione; sarebbe folle non includerlo.
Foto di Carlo Lavorano
C'è ancora molto interesse attorno ai modulari, o hai visto crescere anche l'attenzione verso i synth più tradizionali?
Di sicuro è calato l'hype di qualche anno fa, tuttavia mi è sembrato di vedere che gli stand di maggior successo erano quelli che proponevano sperimentazione e innovazione, synth tradizionale o modulare che sia.
Foto di Carlo Lavorano
Non ci sono stati nel 2024 altri eventi come Roma Modulare, che sembra destinato a diventare un punto fisso per il mondo dell'elettronica. L'impegno è valso il risultato? Quante ore di lavoro sono state necessarie per organizzarlo?
Per noi il goal non è stato essere l'unico evento del 2024. Il nostro successo è stato quello di aver creato qualcosa di importante e di valore per tutti i partecipanti.
Ore di lavoro per organizzarlo? Meglio che non ci pensi... l'organizzazione è iniziata ad aprile, tra giugno e settembre personalmente mi sono dedicato solo all'organizzazione dell'evento, ovviamente con l'aiuto di uno staff splendido che si districava tra il lavoro quotidiano e il supporto organizzativo di Workshop, Live, campagne marketing, permessi, etc etc etc..
A spanne tra me ed il mio team almeno 1.500-2.000 ore di lavoro.
Foto di Carlo Lavorano
Quali sono state le reazioni dei diversi produttori e distributori?
Questo è stato uno dei punti che mi ha dato maggiore soddisfazione.. tutti i primi feedback sono stati di grande entusiasmo e di riconferma per l'edizione 2025!
L'altro punto davvero bello è stato che sono iniziate ad arrivare anche le prime mail da parte di chi non ha esposto, chiedendoci informazioni su una prossima edizione..
Ovviamente chi esponeva pro audio ha avuto minore affluenza rispetto a chi esponeva sintetizzatori, succede anche al Superbooth di Berlino, tuttavia anche loro mi hanno trasmesso grandissimo entusiasmo perché hanno colto la qualità delle presenze piuttosto che la quantità.
Tutti hanno colto l'obiettivo della fiera, quello di fare network, di consolidare i legami, condividere un'idea creativa o uno scambio di punti di vista sul futuro della produzione musicale davanti ad una birra, di persona guardandosi negli occhi.
Foto di Carlo Lavorano