Il progetto di una giovane divisione Roland riguardo a una nuova piattaforma di elaborazione audio, con cui realizzare futuri strumenti basati sull’intelligenza artificiale per i musicisti
LYDIA: la genesi
Fedele al proprio motto: “We Design the Future”, Roland ha sempre promosso iniziative volte a spingere i musicisti a sperimentare con le nuove tecnologie. Per esempio, nel 1981 strinse una partnership con AMDEK (Analog Music Digital Electronic Kits) e realizzò una linea di kit fai da te per costruire tra le mura domestiche dei processori effetti, sync box e drum machine analogiche.
Nel 2024 è stata fondata Roland Future Design Lab (RFDL), una divisione dedicata alla ricerca sulle tecnologie avanzate di Roland Corporation. RFDL funge da incubatore per le tecnologie emergenti, collegando musica, design e tecnologia per immaginare come gli artisti creeranno e si esibiranno negli anni a venire.
Tra i progetti sviluppati in precedenza da RFDL segnaliamo il Tone Explorer: un’idea di preview interattiva dei suoni studiata per l’host GALAXIAS disponibile sul Roland Cloud. All'Audio Developer Conference, che si è tenuto dal 10 al 12 novembre a Bristol, nel Regno Unito, RFDL ha presentato LYDIA, un nuovo progetto sviluppato in collaborazione con la software house giapponese Neutone.
La prima realizzazione ha le fattezze di un compatto modulo desktop, che ospita al suo interno un computer a scheda singola Raspberry Pi 5 che esegue una versione speciale del software Morpho di Neutone. Roland ha studiato non solo il box, ma anche il pannello comandi al fine di renderlo semplice come approccio. Attualmente, l'I/O audio è gestito tramite un'interfaccia Roland Rubix collegata tramite USB, ma RFDL ha già in programma di integrare completamente la gestione dell’audio all’interno del modulo.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questo interessante progetto: qui sotto, un video dimostrativo delle potenzialità del software Morpho di Neutone.













