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Motu 828 5th Gen, la qualità soprattutto - Recensione

Rapporto qualità/prezzo9
Suono9
Facilità d'uso9
Costruzione10
Motu 828 è un interfaccia audio/MIDI controllabile anche da pannello, con il numero giusto di connessioni analogiche e digitale per la produzione musicale attuale. La qualità audio è ottima e il rapporto qualità prezzo eccellente.
9.3

Motu 828 è da sempre una delle interfacce audio/MIDI più amate dai musicisti, installata in molti project studio e studi professionali.
Giunta alla quinta generazione, è stata completamente riprogettata da cima a fondo, con ottimi risultati

 

Motu 828 cambia il look e approda sugli stessi lidi di altre interfacce audio professionali in puro metallo. Abbandonata la plastica, la nuova 828 è più pesante, 5 kg, e molto più curata nei dettagli, mantenendo un prezzo molto vantaggioso.
Cominciamo dal dire che è una interfaccia con 28 ingressi e 32 uscite, tra analogiche e digitali, su connessione USB 3 a 5 Gbps, che può funzionare anche su USB-A per chi ha ancora computer meno recenti. Si può collegare a Windows tramite driver, e Mac o device iOS in modo nativo (Class Compliant). L’hardware è stato completamente riprogettato con i migliori convertitori sul mercato. Oltre a ridisegnare il pannello, con un eccellente display da 3,9” TFT da 480x128 pixel di facile lettura, è nel software di controllo CueMix 5 che si sprigiona la flessibilità di 828 in studio.

Hardware

Le otto uscite analogiche su jack TRS sono asservite da un DAC ESS Sabre 9026PRO, un convertitore DA a 32 bit da otto canali in grado di arrivare a 768 kHz PCM e con un range dinamico di 124 dB. Un secondo 9026Pro è impiegato per le due uscite audio XLR dedicate ai monitor.
I due ingressi anteriori per microfono/linea/DI impiegano, ciascuno, un preamplificatore BB PGA2500 controllato digitalmente che, dando un’occhiata alla scheda, inviano il segnale a un convertitore A/D AKM AK5572EN di eccellente qualità, sempre a 32 bit con 121 dB di range dinamico.

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Gli otto ingressi bilanciati su jack TRS posteriori sono convertiti da un AKM 5578EN a otto canali e con 121 dB di dinamica.
Il cuore digitale di 828 è un TI Sitara 5716, con CPU ARM Cortex A-15 e due coprocessori Cortex-M4. Anche in questo caso Motu non ha risparmiato sulla scelta, affidandosi a un ottimo sistema nato per prestazioni elevate. 828 consente infatti di gestire 24 ingressi nel mixer digitale su otto bus stereo con DSP per effetti, eq, gate e compressione.
L’alimentatore switching è un Mean Wall della serie EPS, di ottima qualità.

Le connessioni

Motu 828 offre sul pannello anteriore due ingressi Combo (Amphenol) per Mic (2,8 kOhm, 119 dB di range dinamico), Line e Instrument (1 MOhm se sbilanciati, 2 MOhm se bilanciati, 115 dB di range dinamico), che riconoscono automaticamente il tipo di ingresso, con 74 dB di gain. La sezione Gain, indipendente per i due ingressi, prevede l’encoder per il gain e i pulsanti per attivare il Pad a -20 dB (solo per ingresso XLR con relè hardware) e l’attivazione dell’alimentazione a 48 Volt. Le due uscite cuffia hanno il controllo di volume indipendente con impedenza inferiore a 1 Ohm, range dinamico di 118 dB e uscita massima di +14,4 dBu senza carico. Le connessioni posteriori cominciano con la coppia di Send bilanciati dedicati ai due ingressi anteriori, con relativi due Return sempre bilanciati. Se nulla è collegato alle due mandate Send, i due Return funzionano come due ingressi Line, portando quindi a dieci i Line In. Gli otto Line In accettano sia segnali bilanciati che sbilanciati (20 kOhm e 120 dB di range dinamico) e il livello d’ingresso è controllato a passi di 1 dB da CueMix con gain fino a +20 dB. Le due uscite Main Out su XLR sono dedicate alla coppia di Monitor A che si richiamano da pannello con relativo pulsante. Gli otto Line Out sono bilanciati su TRS con 125 dB di range dinamico. Ingressi e uscite analogiche accettano segnali fino a + 21 dBu. Le uscite audio sono DC-Coupled così da poter essere impiegate anche come control voltage per synth modulari.

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Oltre al MIDI In e Out, 828 ha anche un I/O S/PDIF su RCA a 24 bit fino a 96 kHz, due coppie di I/O ADAT ottici fino a 96 kHz la cui prima coppia può funzionare anche da S/PDIF, Word Clock I/O e ingresso per footswitch. La connessione al computer o al device è garantita da una porta USB-C, notando che se il computer a cui è connesso è anche in rete, è possibile gestire da un tablet o uno smartphone l’applicazione CueMix via WiFi.

I controlli da pannello e il display

Abbiamo già parlato dei controlli dei ingressi audio anteriori. Accanto a essi, c’è la sezione monitor controller, che consente di richiamare una delle due coppie stereo di monitor o anche entrambe nello stesso tempo, così per esempio da utilizzare un subwoofer. I pulsanti Mute e Mono sono sganciati dalla scelta della coppia monitor. Talk attiva l’omonima funzione: 828 non include alcun microfono per cui occorre collegarne uno. La navigazione su display è molto semplice: l’encoder sopra i pulsanti Back e Select seleziona la voce del menu o il valore.

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Da display si possono richiamare le impostazioni per Sample Rate, Clock Source, Word Clock, Optical Expander Mode, Optical A Format, Headphone Source 1 e 2 (Main Mix, i due Phone Mix, le coppie di Line mix e le singole sorgenti digitali), S/PDIF Out Source, MIDI Thru, Meter View (tutti, I/O analogici, I/O digitali, analogici e S/PDIF), Meter Setting (con Peak Hold Infinite o Default), Display, About e Reset.
L’encoder più grande è dedicato al volume della coppia di monitor A e B, di cui si possono modificare i livelli relativi da CueMix. Ogni volta che si agisce sugli encoder del gain, dei volumi delle cuffie e del volume dei monitor, il display ingrandisce il relativo parametro che segue in tempo reale. In qualsiasi condizione, il display riporta sempre i livelli delle due uscite cuffia e del monitor controller.

CueMix 5

Fino a qui abbiamo una interfaccia audio con un bel numero di ingressi e uscite, un pannello di controllo ben realizzato e con possibilità di cambiare le impostazioni da uno dei migliori display visti su interfacce di questo tipo. 828 spicca il balzo accedendo a CueMix 5 che è l’applicazione che controlla ogni singolo parametro riconfigurando le funzionalità.
La pagina principale permette di controllare da remoto i due ingressi anteriore, i volume delle cuffie, la scelta della coppia di monitor, l’ingresso del microfono Talk che può contare su un eq a quattro bande, e l’assegnazione degli ingressi alle due uscite cuffia e al Main Out. Troviamo la stessa limitazione di Mute e Mono che lavorano in generale sulle uscite monitor. Manca la possibilità di invertire la polarità delle uscite Monitor per l’ascolto Mid e Side.

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Dal menu Device possiamo intervenire sugli stessi parametri presenti da display, con ulteriori parametri che comprendono la creazione di una password, il controllo da remoto di CueMix (Network Control Enabled), la dimensione del buffer, l’abilitazione degli stream in ingresso e uscita dal computer, con un Loopback 1-2 in ingresso e tutti gli I/O digitali oltre che le coppie analogiche, e il salvataggio di ogni impostazione di CueMix.

Dalla pagina Input raggiungiamo le impostazioni per i singoli ingressi analogici, per ognuno dei quali si può definire il gain, attivare l’inversione di polarità e stabilire se gli effetti saranno o meno inviati al relativo canale USB. Da qui si monitora anche i livelli d’ingresso S/PDIF e ottici, con possibilità di modificare il primo banco ottico in TOS invece che ADAT.

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Il menu Output consente di nuovo di attivare Mute e Mono per entrambe le coppie Monitor, con relative attivazioni. Per ogni uscita cuffia è possibile stabilire la sorgente che include anche Reverb Dry o Wet oltre che a tutte le coppie di canali USB da computer e alle coppie di mix. Qui è possibile modificare i trim delle coppie Line Out, che diventano importanti quando si utilizzano più coppie di monitor. Ritroviamo la sorgente del loopback, il canale di uscita da assegnare a S/PDIF Out che comprender anche gli streaming USB, e l’assegnazione dei canali USB o analogici ai due banchi ottici, a scelta tra USB Out Optical A, Analog Input 1-8 (Optical Expansion per inviare gli ingressi Line anche all’uscita ottica) o una serie di canali Analog In (dal terzo al decimo fino ai soli nono e decimo). Da notare che Line Mix 3-4 è per default assegnato alla seconda coppia Monitor B.

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Arriviamo finalmente alle sette pagine distinte per creare altrettanti mix con uscite differenti, tra Main 1-2, Phone 1 Mix, Phone 2 Mix, Line 3-4 Mix, Line 5-6 Mix, Line 7-8 Mix e Line 9-10 Mix. Lo schema è identico per tutti i mix: ogni canale in ingresso (ingressi analogici, S/PDIF 1-2, ADAT 1-8 A e B, Computer USB (associabile a differenti uscite) e riverbero hanno il proprio livello con Mute e Solo.
Per ogni singolo canale analogico si può inserire un eq a quattro bande parametriche, con le due estreme che possono essere trasformate in shelving e possibilità di abilitare la prima banda con HPF, un gate e un compressore programmabili nei classici parametri.

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Il canale a cui è collegato il microfono per Talk non può ovviamente essere inserito in mix. Sulla uscita stereo definita dalla scelta del Mix, è possibile inserire un ulteriore equalizzatore a tre bande.
Sempre per i canali analogici in ingresso sono disponibili un gate e un compressore programmabili.

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Esiste un ulteriore pagina di mix dedicata esclusivamente al riverbero, dove si assegna la quantità di riverbero per ogni singolo canale analogico o digitale in entrata, che può essere programmato a piacere e che può essere preceduto da un eq a tre bande parametriche.

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Parlando di connessioni, abbiamo misurato una latenza di 1,9 ms in ingresso a 48 kHz e di 4,9 ms con sample rate a 48 kHz e buffer di 64 campioni. La DAW vede tutti gli ingressi analogici, due loopback mono, due ingressi S/PDIF mono e i sedici canali ADAT secondo la frequenza di campionamento. In uscita invece si possono assegnare le tracce ai due Main Out, agli otto Line Out, alle due uscite distinte per cuffia, alle due uscire S/PDIF mono e ancora ai sedici canali ADAT.

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In prova

La nuova 828 è bel passo avanti rispetto alla precedente, sia per qualità di costruzione che per componentistica. Motu ha messo in campo una interfaccia audio/MIDI completa in grado di garantire anni di lavoro stabile e con una qualità sorprendente considerando il prezzo di acquisto, ampiamente sotto i 1.200 euro. Ci è piaciuto fin da subito il pannello frontale, molto moderno e professionale, e il display che finalmente è di buone dimensioni e di eccellente leggibilità. La navigazione su pannello è semplice e intuitiva, non richiedendo alcun manuale, ma non così necessaria. Il display diventa invece utilissimo per monitorare il livello dei segnali in ingresso e uscita.
Abbiamo apprezzato la flessibilità delle connessioni, con le due uscite cuffia indipendenti per creare setup differenti in fase di registrazione. Il mixer interno non crea alcun problema di latenza e Motu 828 è una interfaccia audio adatta per quegli studi di registrazione che riprendono il musicista o la voce nello stesso ambiente. Si comprende, lavorandoci, che Motu si rivolge soprattutto al musicista o al producer che cerca un’unica soluzione sia in fase di registrazione che di mix.

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I due preamplificatori appartengono alla categoria trasparente, senza un suono particolare ma con buon controllo della dinamica in ingresso, che non riserva sorprese. Ci si può riprendere di tutto, lasciando poi l’elaborazione del segnale in fase di mix con tutti i plug-in possibili di distorsione armonica o di emulazione dei plug-in. Rispetto al passato, i due preamp si comportano come ci si aspetta da un preamp professionale.

L’equalizzatore a disposizione di ogni canale analogico in ingresso, delle uscite e del riverbero è efficace e mai invadente. Si può usare anche in ripresa come filtro HPF, che non è presente di default sui due ingressi per microfono, ed è necessario per ritagliare a dovere la parte di segnale che si vuole processare dal riverbero. Manca tuttavia la possibilità di controllare la pendenza del filtro HPF. Il riverbero è interessante: lo mettiamo nella categoria dei riverberi puliti e digitali, adatti a creare la corretta ambienza che aiuta in ripresa o per dare spazialità, con colori brillanti e chiari, alle tastiere, ma senza quella organicità che è più tipica di riverberi di alta classe. In fase di ripresa aiuterà molto il cantante. C’è però un particolare di cui tenere nota: supponiamo che abbiate tolto i due ingressi microfonici dal mix delle cuffie, ai quali però avevate assegnato il riverbero. Ascoltando in cuffia, si sente il solo riverbero dei due preamp, senza il segnale originale, perché occorre azzerare la mandata del riverbero sui due preamp per non sentirli, processati, in mix. In questo caso la pagina di mix individuale per l’assegnazione del riverbero ai canali può confondere un producer poco esperto.

La possibilità di applicare gli effetti prima o dopo l’invio alla DAW, si rivela vincente in fase di creazione dei singoli mix per i musicisti. Il gate fa esattamente quello che deve fare, mentre abbiamo trovato un po’ duretto il compressore, che però quando settato giusto non appare artificiale.
La qualità di conversione è ottima, senza alcun dubbio, sia in A/D che D/A. Sfidiamo chiunque a riconoscere una ripresa eseguita su 828 rispetto a interfacce multicanale che costano anche il doppio. La qualità è adatta per qualsiasi lavoro professionale che vada a finire in streaming, soprattutto se è pop, rock e derivati vari dell’hip hop e del soul. Un paio di preamplificatori sono più che sufficienti per molte delle produzioni moderne realizzate in piccoli ambienti.

Ci sono alcune funzioni che vorremmo vedere implementare in futuro su CueMix. La prima è una sezione monitor controller degna di questo nome, dove sia possibile impostare, per esempio, più coppie di monitor o un sistema multicanale. Manca completamente l’inversione di fase sulle due coppie di Monitor. Di questi tempi, inoltre, è piuttosto facile che anche un home recording o un project studio abbia un subwoofer. Non c’è alcunché per la gestione di un sistema 2.1 ed è un peccato. Anche l’uscita cuffia soffre un po’ per l’assenza di un amplificatore dedicato: in alcune condizioni di ripresa, un volume di uscita più alto sarebbe stato utile.
Durante la prova, la 828 è rimasta agganciata al computer senza alcuna esitazione e abbiamo apprezzato che lo chassis non si sia mai scaldato. Si può inserire in un rack senza lasciare spazio sopra o sotto.
Registrando 828 sul sito di Motu si ottiene in licenza anche Digital Perfomer Lite e 6 GB di loop e campioni.

Conclusioni

Motu 828 fa quel passo avanti necessario per entrare di diritto in un segmento molto popolato senza timore rispetto anche a interfacce che costano il doppio. La scelta di convertitori di alta qualità ripaga in termini di qualità audio, proiettando 828 tra le scelte più interessanti quando si parla di rapporto qualità prezzo. La quantità di I/O analogici e digitali soddisfa qualsiasi esigenza nei project studio. Può essere un’ottima soluzione anche per gli studi di produzione e di mix che non richiedono numeri elevati di connessioni analogiche, senza sacrificare però la parte digitale che permette di integrare 828 in qualsiasi sistema già esistente. Il nostro giudizio è molto positivo: Motu ha aggiornato al meglio la classica 828, facendola crescere di quel livello necessario per competere al meglio quando si parla di qualità audio e facilità d’uso.

Pro

  • Ottima qualità di conversione
  • Ingressi e uscite digitali
  • Preamp trasparente
  • Due coppie di monitor
  • Riverbero, eq, gate e compressore

Contro

  • Assente inversione di fase per i monitor
  • Assente gestione subwoofer
  • Assente HPF sui preamp

 

Info

Backline

Prezzo: 1.199 Euro inc. IVA

 

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