Il brand tedesco corre ai ripari e cambia denominazione e alcuni dettagli estetici del suo stompbox, derivato dal celebre pedale overdrive Centaur realizzato da Klon
A cadenza regolare, il brand capitanato da Uli Behringer è sempre al centro di qualche burrascosa vicenda. Per esempio, ricordiamo nei primi anni duemila la querelle con Mackie per il monitor Behringer B2031, a detta del brand americano copia del suo modello HR824. Uno degli esempi più recenti è l’annuncio nel 2020 di aver registrato nome e marchio Oberheim, una notizia rientrata dopo pochi mesi, quando la richiesta venne respinta dalle autorità americane, come riportato in questo focus del nostro Luca Pilla.
Ultima in ordine di tempo, la presentazione a novembre 2024 del proprio pedale Overdrive denominato inizialmente Centaur, copia del celeberrimo (e oggi costoso) stompbox realizzato tra il 1994 e il 2008 da Bill Finnegan, l'ingegnere elettronico fondatore del marchio Klon.
Centaur – La causa
Nei primi giorni di giugno 2025 Bill Finnegan ha citato in giudizio il gruppo Music Tribe (di cui fa parte Behringer) per violazione del marchio e dell'immagine commerciale, pubblicità ingannevole e falsa denominazione di origine. Di qualche ora fa la risposta di Behringer: cambio di denominazione del pedale in “Centara Overdrive” e di alcuni particolari estetici come il centauro serigrafato sullo chassis. Non cambiano le caratteristiche tecniche e il prezzo del pedale tedesco (69 euro circa).
Sarà finita qui l ‘ennesima querelle? Vedremo…
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