Avid Pro Tools Artist
seconda parte
Secondo appuntamento in questo “viaggio” all’interno di Pro Tools Artist: pronti a partire?
In questa seconda puntata metterò in evidenza le caratteristiche generali della DAW, ripartendo esattamente da dove eravamo rimasti, cercando di dare le informazioni più preziose per coloro che, come me, si avvicinano per la prima volta a questo software, e/o in generale al mondo di Avid.
Rimando alla prima puntata (leggi QUI)di questa serie di interventi tutti coloro i quali volessero saperne di più sulle premesse e sull’intento di questo progetto, e ritorno sulla schermata principale del mio progetto, la mia session (al momento ancora vuota).
I primi passi
La prima cosa che mi sento di fare, come in ogni primo approccio a un programma, è dare una rapida occhiata alle impostazioni: in alto a sinistra, tra tutti i menù a tendina, è presente la sezione Setup, dalla quale si accede a Setup Audio, funzione dedicata all’assegnazione e al riconoscimento della nostra interfaccia audio.
Come già accennato in precedenza, Avid si dimostra molto “generosa” per quanto riguarda video tutorial e guide, accessibili e consultabili direttamente dalla sezione Help del menù: questo servizio si è rivelato molto utile in diverse situazioni durante il mio periodo di prova.
Fatte queste premesse, ritengo sia finalmente giunto il momento di raccontare le mie sensazioni davanti a un workflow “diverso”, lontano da ciò a cui sono abituato: questa DAW fa subito capire che nulla è lasciato al caso, ma sebbene possa sembrare un’affermazione banale, è uno degli ostacoli più difficili da superare per un utilizzatore di DAW come Logic Pro o FL Studio, programmi che si basano sul rendere l’esperienza intuitiva e “veloce”.
Pro Tools Artist – Gli Shortcuts
A mio parere, d’altra parte, raggiungere un buon livello di dimestichezza con Pro Tools Artist richiede molta più dedizione, e altrettanta voglia di “capire il meccanismo”, di pensare come un professionista in uno studio. A tal proposito, un consiglio che mi sento di dare a un nuovo utente è dare un’occhiata alle sezioni Pro Tools Shortcuts e Keyboard Shortcuts, rispettivamente all’interno delle sezioni Help e Setup del menù: l’utilizzo di questi ultimi è consigliabile in tutte le DAW, ma in Pro Tools Artist lo trovo quasi indispensabile, sia per via delle dimensioni ridotte dei vari toggle switch (Play/pause, stop, Rec, …), sia per la complessità di alcune funzioni del cursore (Trim Tool, Selector Tool e Grabber Tool) che talvolta possono mandare in confusione.
Sicuramente, imparare gli shortcut più utili ci aiuterà a non perdere la pazienza, risparmiare tempo e diminuire il numero di click del mouse in svariate situazioni, magari proprio mentre stiamo imbracciando uno strumento e non vogliamo perdere lo “slancio” creativo. In sintesi, qualche sessione di studio farà sicuramente bene prima di pensare a veri e propri progetti.
Lo stesso discorso vale anche per la creazione e l’elaborazione delle tracce: è importante fare caso a come vengono organizzate le varie mandate, gli effetti, l’input e l’output, aspetti che spesso vengono “dati per scontato” da chi è alle prime armi, poiché la maggior parte delle DAW semplifica (a volte troppo) questi aspetti.
Conclusioni
Per concludere, in tutta onestà, ammetto che le prime ore alle prese con Pro Tools Artist mi hanno creato non pochi grattacapi, date le mie precedenti esperienze con un’altra “scuola di pensiero”. Rimane comunque importantissima la componente didattica di questa versione del software, anche grazie ai numerosi tutorial prodotti dalla casa madre.
Nel prossimo appuntamento racconterò la mia esperienza con i plugins forniti in bundle e approfondirò meglio la sezione dedicata al mixing delle tracce, concludendo così l’elenco degli aspetti che mi hanno colpito di più durante il mio primissimo approccio con questa DAW.
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