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Kurzweil SP7 Grand: ecco Test e video!

COSTRUZIONE8
SUONO9
FACILITÀ DI USO9.5
RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO8.5
PER NOI
8.8

Ho “spremuto” il nuovo piano stage Kurzweil per saggiarne a fondo le sue potenzialità, e non sono mancate le sorprese!

 

 

 

 

Grazie alla disponibilità di Generalsound, ho potuto provare a fondo il nuovo Kurzweil SP7 Grand. Ecco le mie impressioni di ciascun elemento dello strumento suddivise per capitoli. Per le caratteristiche generali, vi rimando al focus pubblicato in precedenza su SM Strumenti Musicali (Clicca QUI per leggerlo).

 

 

sp7 grand

 

Kurzweil SP7 Grand: unboxing

Lo chassis in metallo con inserti in alluminio non lo rende un “peso piuma”, ma dopo il tour de force a cui ho sottoposto l’esemplare in prova posso tranquillamene dichiarare che è “a prova di bomba”. La finitura satinata del pannello si è rivelata piuttosto resistente, mentre gli spessi fianchetti non sono solo eleganti alla vista, ma preservano lo strumento da pericolose torsioni durante il trasporto. Come consuetudine per Kurzweil, le connessioni nel pannello posteriore sono stabili, al pari di knob e potenziometri sul pannello. Ottimo. Unica nota dolente per chi scrive: il leggio non è fornito a corredo, ma è disponibile come optional.

 

sp7 grand

 

Il pannello controlli

La gomma impiegata per gli switch retroilluminati è di buona qualità, mentre sui potenziometri avrei preferito la tacca superiore verniciata di bianco, al fine di migliorarne la visibilità in condizioni di scarsa luminosità. Per analoghi motivi avrei inserito la retroilluminazione anche sulla levetta del joystick.

Di primo acchito, la retroilluminazione del pannello nell’SP7 Grand può spiazzare e apparire piuttosto “giocattolosa” alla vista. Non fatevi ingannare dalle apparenze, perché l’identificazione per colori personalizzabile nei principali controlli vi permette di avere sempre il parametro giusto “sottomano” quando suonate. Inoltre, l’organizzazione delle varie sezioni racchiusa in serigrafie rende semplice l’approccio anche per chi non è utente “navigato” con gli ultimi modelli del brand americano.

 

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L’interfaccia: una marcia in più!

All’inedito e generoso schermo touch dalla buona risposta tattile i tecnici americani hanno associato una serie di menu davvero “user friendly”, che consentono di muovere i primi passi senza consultare il manuale a corredo. Come già anticipato nel focus, il salto in termini di workflow è notevole e questo elemento giustifica in buona parte il sovrapprezzo richiesto per il Grand rispetto al modello Stage.

Al termine di questo test l’editor software promesso da Kurzweil non è stato ancora rilasciato, ma con l’SP7 Grand si può considerare un gradito omaggio per i più pigri, perché da pannello la programmazione di questo piano stage è veramente un gioco da ragazzi. In qualsiasi menu, oltre alla regolazione step by step con la generosa jog-Dial, cliccando sul valore del parametro desiderato potete inserirlo comodamente anche tramite un tastierino numerico che compare sul display.

 

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La meccanica Fatar TP110

 

La nuova Fatar TP110: evoluzione della specie

Necessita di un piccolo periodo di rodaggio, perché nell’esemplare a mia disposizione ho rilevato un incremento delle prestazioni dopo qualche giorno di uso intensivo. In ogni caso, i miglioramenti dichiarati da Marco Ragni – CEO di Fatar – alla presentazione di questa meccanica sono tangibili. Regolare per lunghezza e corsa nel tasto, rispetto alla precedente TP100 suonando ho percepito una maggiore stabilità, e già questo non è poco.

Anche l’action è nettamente migliorata, complice per chi scrive la leva leggermente allungata del martelletto, ma soprattutto la rotazione di quest’ultimo in posizione verticale. Il tasto risponde meglio e consente di eseguire dei veloci ribattuti con maggior naturalezza. Sull’SP7 Grand la TP110 montata è sprovvista di Aftertouch: peccato. In ogni caso, questa meccanica presenta miglioramenti nel feeling meritori di considerazione. Se vi capita di incrociarla, va assolutamente provata.

 

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Kurzweil A.T.S.T.: tutta un’altra musica?

La risposta è si, con la prima sorpresa all’accensione: meno di cinque secondi e siete già operativi. Durante l’uso non ho mai rilevato rallentamenti evidenti nelle videate del display, anche in condizioni estreme di impiego (16 zone combinate in un Sound con arpeggiatori inseriti, per esempio), segno che le risorse con la nuova architettura A.T.S.T. non mancano.

Altro plus per chi scrive è la qualità del suono, perché in una comparazione svolta con la mia fidata Kurzweil PC4 ho percepito una maggior “pasta” nelle timbriche pianistiche dell’SP7 Grand. Lo Steinway proposto quale preset principale della categoria ha corpo e un’espressività che mi spinge a consigliarlo non solo a chi si diletta su un palco pop anche con duetti piano/voce, ma anche a pianisti jazz che amano il carattere del gran coda tedesco: qui è ben rappresentato. Le sfumature di contorno al suono, peraltro riviste dai tecnici americani, sono ben dosate e regalando una piacevole naturalezza al variare della dinamica.

Come esempio sul tema, vi propongo un video di una performance di Paolo Bonfanti, dove l’amico Max Tempia ha utilizzato l’SP7 Grand in prova celato all’interno di un mobile a coda.

Nello specifico, Max ha utilizzato i Sound Concert Grand e VintageEP.

 

 

Suggerisco caldamente l’acquisto di un pedale a controllo continuo per il sustain, al fine di ottenere tutte le sfumature offerte da Kurzweil in questo strumento. Scorrendo i Sound trovate combinazioni in Split/Layer per gli usi più comuni, però mancano delle varianti di piano verticale, e pensando ai Coldplay (e lo spazio in ROM nell’SP7 Grand) questa piccola lacuna andrebbe colmata in un prossimo aggiornamento.

Anche nei pianoforti elettrici ho percepito una maggior presenza e un bel corpo nel carattere; Kurzweil come consuetudine non lesina nella categoria, e non trovare quanto desiderato è piuttosto difficile. Gli ottimi effetti a corredo consentono di plasmare il suono finale a piacere. Gli organi rimandano alla storica espansione KB3 presente nel mio PC4. Ovviamente, dato il target, si tratta di Sound “plug and play”, però le varianti inserite consentono di destreggiarsi bene “al volo” in qualsiasi contesto musicale. Per gli amanti di Jon Lord c’è anche un Sound denominato “Highway Lead” con cui divertirsi…

 

 

Per archi, legni, ottoni c’è varianti in abbondanza, più una categoria Ensemble per timbriche orchestrali più corpose. Sui synth l’offerta in Pad e Lead comprende molte varianti che rimandano a Sound storici di Kurzweil, con un “JumpBrass” che – se lavorato a dovere con gli effetti – è capace di accontentare il tastierista smanioso di replicare la hit dei Van Halen.

Ottimi anche i bassi, soprattutto quelli acustici, mentre nelle chitarre mancano quei preset articolati in grado di andare oltre il semplice arpeggio. Buoni anche i Drumset, dove l’incremento di prestazioni del generatore sonoro regala una bella “botta” a cassa e tom: non sarà un VST dedicato, ma per replicare la ritmica di un MIDIFile – o abbozzare la propria song – determinati Sound per chi scrive bastano e avanzano.

L’editing timbrico nell’SP7 Grand è essenziale, con parametri quali inviluppi ADR, Cutoff e risonanza del filtro, parametri Depth, Rate e Delay di un LFO, Portamento Mono/Poly, Fine Tuning e range del Pitch Bend in semitoni, infine l’intensità delle mandate per le modulazioni e il riverbero. Unica incongruenza rilevata nella sezione risiede nell’editing delle Zone, perché l’attivazione/disattivazione delle prime otto è possibile solo tramite display e non attraverso gli switch dedicati: nulla che un prossimo update del sistema operativo non possa risolvere.

 

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Altre funzioni di rilievo

Dell’interfaccia audio onboard mi ha colpito in primis la buona silenziosità generale, sintomo che anche in questa sezione il team Kurzweil non ha lesinato con la componentistica. Gli Audio In con alimentazione Phantom estendono il range di impiego, in studio o sul palco, anche all’uso di capsule a condensatore. La channel strip dei due canali è completa: oltre a Noise Gate e compressore programmabili, ogni canale comprende inoltre blocchi dedicati per un equalizzatore parametrico a quattro bande selezionabili (LPF e HPF a 6/12dB, Lowshelf, Peak/Notch o HiShelf), Modulation/Wah e Delay/Tremolo.

L'interfaccia audio porta in dote una coppia di Monitor Out nel parco connessioni dell’SP7 Grand, che consentono – per esempio - in un home studio di gestire un ascolto esterno senza adottare degli accessori dedicati, oppure sul palco per controllare dei diffusori monitor in contesti piano/voce. A riguardo, una curiosità: anche il volume delle cuffie è svincolato dal potenziometro Main e si controlla attraverso quello Monitor.

 

 

Il Vocal Processor è applicabile a uno dei due ingressi a scelta e si divide in due sezioni distinte: Pitch Correction e Harmonizer. Un gradito plus non solo per aggiungere dei cori di supporto alla voce (anche in modalità automatica), ma anche per utilizzi creativi, calcolando la presenza di algoritmi di Bit-Crusher e distorsione nel blocco dedicato ai processori di dinamica tra gli effetti vocali.

In qualsiasi impiego, l’SP7 Grand può fungere infine anche da centro nevralgico del proprio setup misto hardware/software: oltre all'interfaccia audio, il parallelismo tra porte MIDI e interfaccia USB, ma soprattutto le ben 16 zone interne/esterne assegnabili alla tastiera in un Sound sono i suoi punti di forza. A quanto descritto vanno aggiunte inoltre le sezioni step sequencer e arpeggiatori applicabili sulle zone, oppure il nutrito parco controlli peraltro personalizzabile nell’illuminazione e i pedali assegnabili. Fatta la somma dei contenuti, l’SP7 Grand è solo uno stage piano?

Conclusioni

Uno strumento semplice da utilizzare, grazie alla nuova interfaccia studiata da Kurzweil che rende davvero fluida l’operatività. L’SP7 Grand propone il tipico sound Kurzweil vitaminizzato nella resa, grazie alla tecnologia A.T.S.T., però controllabile con pochi gesti, in linea con le esigenze del musicista moderno, poco propenso spesso a perdersi nei menu per l'editing del timbro. Un bel balzo quello compiuto da Kurzweil con l’SP7 Grand, avanti così.

 

 

Ci Piace

Interfaccia
Timbriche pianistiche di spessore
Flessibilità di uso

Non ci piace

Leggio venduto separatamente

 

INFO
GENERALSOUND

Kurzweil SP7 Grand €2.400,00

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