Spesso noi musicisti siamo talmente concentrati nel suonare il nostro strumento, uno spazio convenzionale e standardizzato in cui ci sentiamo a nostro agio, che ci dimentichiamo di tutto il resto, di come il mondo sia di fatto una musica continua e perenne che arriva da ogni cosa. Ci sono invece artisti che fanno tutto l'opposto, cercano la musica dove nessun altro la vede, riuscendo a suonare e trarre musica in modi che nemmeno immaginavamo.
Al di là del fatto che può essere una cosa curiosa da guardare e sperimentare, questi visionari della musica possono esserci di grande ispirazione, per aprire i nostri orizzonti, allargare le vedute e trarci fuori magari da una secca creativa con ritmi e sonorità completamente fuori dall'ordinario.
Vediamo quindi alcuni degli strumenti che non avevate, probabilmente, mai visto ne pensavate fossero possibili.
ELECTRONICOS FANTASTICOS
Di giapponesi strani ce ne sono molti, bisogna dirlo, ma gli Electronicos Fantasticos sono davvero unici. Rinichi Washimi, Ei Wada e la Hitachi Orchest-Lab sono spesso riusciti a creare delle performance musicali che partendo da un concetto iper-pop, come molti artisti che esaltano e criticano la cultura contemporanea, generano musica elettronica e ritmi quasi primordiali.
Uno degli strumenti più folli e interessanti è la CRTelecaster, una chitarra il cui suono viene originato dall'interazione dell'elettricità statica emessa da un tubo catodico, banalmente una TV vecchio modello, e un plettro realizzato con una bobina, che manda il segnale ad un amplificatore. L'intonazione può essere cambiata cambiando il numero delle strisce sullo schermo e la lunghezza d'onda della corrente attraverso dei controller posti sul manico.
Aggiungeteci una loop station ed avrete uno strumento in piena regola in grado di creare ritmiche e melodie.
LE ROCCE SONORE
Si dice che Pitagora fu il primo a scoprire il legame profondo tra matematica e musica, passando vicino alla fucina di un fabbro notò come le lastre di metallo emettevano suoni intonati e diversi a seconda delle loro dimensioni. Forse però già in tempi molto più antichi gli uomini di erano resi conto che i suoni potevano essere emessi con oggetti uguali ma di dimensioni differenti. Pensiamo per esempio al Ringing Rocks Park, un campo di oltre 3 ettari in Pennsylvania dove le rocce risuonano e "cantano" in modo incredibile. Molte di queste rocce risultano essere intonate tra di loro, tanto che molti musicisti ci si recano per creare composizioni ispirate a questo luogo quasi magico. E' il cose degli Square Peg Round, un gruppo di percussionisti alla ricerca di suoni non convenzionali e poco ortodossi, che hanno composto intere canzoni solo utilizzando queste rocce.
Se mantenete la mente aperta, non potete non esserne affascinati.
E VOI PENSAVATE DI SUONARE DAVVERO ANALOGICO?
Qualche anno fa divenne tremendamente virale la macchina musicale a biglie di Wintergatan, un vero e proprio prodigio musicale meccanico composto di migliaia di parti e circa duemila biglie che, trasportate da un complicato sistema di ingranaggi, leve e cinghie, creano una vera e propria orchestra meccanica.
L'ideatore di questa vera e propria fantastica follia è Martin Molin, musicista e vibrafonista svedese che ha fatto di questa passione congiunta per la musica e la meccanica una vera e propria carriera, grazie a migliaia di supporters Patreon che lo sostengono nelle sue creazioni. Oggi il suo canale Youtube conta oltre 2,4 milioni di iscritti.
MUSICA DELLE CAVERNE
Nelle caverne di Luray, in Virginia, c'è una grotta molto particolare che contiene quello che è probabilmente il più grande strumento musicale al mondo. Su di un piedistallo di pietra, profondamente nascosto nel sottosuolo, è installato il Great Stalacpipe Organ che, se all'apparenza può sembrare un "normale" organo a canne da chiesa, in realtà utilizza le stalattiti della caverna per produrre suoni che sembrano venire da un altro mondo. Sono certo che sentirlo dal vivo deve essere un'esperienza quasi mistica ma già l'idea di sentire suonare uno strumento distribuito su 14 mila metri quadri è qualcosa che fa venire la pelle d'oca.
L'organo, che ha una tastiera normale, non usa però un mantice per soffiare in canne d'acciaio, ogni tasto attiva un martelletto di gomma che percuote una delle migliaia di stalattiti della caverna. L'organo è stato pensato e costruito in tre anni a partire dal 1956 da Leland W. Sprinkle, anche se già nel 1878, quando la caverna fu scoperta si notò da subito la particolare risonanza delle stallattiti, capaci di emettere suoni a diverse intonazioni.
L'ARMONICA DI BENJAMIN FRANKLIN
Proprio come Pitagora, Benjamin Franklin è considerato uno dei più grandi geni ed inventori della storia. Molte di queste invenzioni, come il parafulmine o il contachilometri furono probabilmente da lui perfezionate e non del tutto inventate, ma pare che l'armonica a bicchieri sia stata proprio una sua idee.
A chiunque di noi sarà capitato almeno una volta di provare a passare il dito bagnato sul bordo di un bicchiere di cristallo. Il suono che ne deriva è particolarmente aggraziato e celestiale, tanto da aver ispirato ben più di uno strumento. A seconda della quantità di acqua nel bicchiere e della larghezza dello stesso si ottengono note differenti. Franklin quindi ideò una macchina rotante su cui installo decine di coppe di vetro di diametro crescente in grado di ruotare su di un asse. Sfiorando i bordi di queste coppe con le dita bagnate si ottengono note, per così dire, Bcristalline".
Nonostante siano pochi i musicisti vi ci sono cimentati, è uno strumento che nel tempo ha raggiunto una certa popolarità, tanto che compositori come Mozart e Beethoven lo hanno incluso nei loro arrangiamenti sinfonici. Negli ultimi anni è tornato alla ribalta grazie all'inserimento in alcune famose colonne sonore tra cui quella di Harry Potter, scritta da John Williams.