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Synth Modulari - Trigger, LFO e ritmi (esempi audio)


Tocco uno slider, inserisco una modulazione, modifico il CV e tutte le volte un risultato unico!
E se provassi a generare un ritmo automatico?

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Questa volta ho deciso di sperimentare i trigger degli LFO sugli oscillatori e il filtro, controllato dall’inviluppo.

Il primo passaggio è semplice: prendo l’uscita a onda quadra da Batumi 1974 Quadruple Low Frequency Oscillator e con un cavo sdoppiato collego l’uscita dell’LFO all’ingresso trigger di Mutable Plaits e contemporaneamente con un secondo cavo anche all’ingresso Gate/TRig dell’inviluppo. L’obiettivo è appunto triggerare l’uscita audio con una cadenza che dipende dalla frequenza della forma d’onda quadra e l’inviluppo nello stesso istante all’ingresso Gate dell’inviluppo Instruo Cèis. Per far funzionare l’inviluppo devo selezionare Trig dallo switch dell’inviluppo. Se fosse Gate avrei solo apertura e chiusura del filtro.

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Collego l’uscita dell’oscillatore all’ingresso del filtro WASP di Doepfer A-124 e l’uscita del filtro all’ingresso In 1 dell'Intellijel Quad VCA.
L’ingresso CV1 sul filtro controlla direttamente l’apertura del filtro in base alla frequenza. Ora viene il bello, perché se programmo l’inviluppo in modo da avere un tempo di attacco più lungo e una fase di rilascio medio lunga, con il solo oscillatore posso generare un suono ritmico. Succede perché saranno il tempo di attacco e di rilascio a determinare il ritmo, quando l’oscillatore continua a suonare nella fase positiva dell’onda quadra.

 

 

Fino a qui nulla di nuovo, ma il bello arriva lavorando sul filtro: sposto l’uscita del filtro direttamente su HP, così da creare degli hit hat giocando sulla frequenza, sulla risonanza e sull’uscita HPF. Il risultato è sorprendente e sto usando un solo oscillatore!

 

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Cosa succede se cambio la velocità dell’LFO in onda quadra?

 

 

Fino a qua era prevedibile, ma inciampo in un grosso problema: non riesco più a trovare il punto esatto della frequenza dell'LFO che avevo in origine sulla patch. Lo slider è breve e non c'è alcuna possibilità di richiamare il punto esatto di partenza.
Il modulare, però, mi lascia giocare in tempo reale con i tempi di attacco e rilascio che si combinano con il tempo dell'LFO con onda quadra. Il ritmo dipende dal tempo di attacco dell’inviluppo e la presenza della nota bassa dipende dal tempo di rilascio. Ascoltate l’esempio per capirlo meglio. Mi sono appena inventato una batteria elettronica con un solo oscillatore e posso controllare il ritmo con due soli slider! E non non ho avuto bisogno di un inviluppo dedicato al VCA!

 

 

Ora vorrei ancora più controlli sul ritmo! Usando il doppio cavo in uscita dall’LFO e in ingresso su Gater/Trigger dell'inviluppo, mi ritrovo con il segnale in ingresso dell'inviluppo che posso riprendere dall'uscita del cavo: prendo un secondo cavo e attacco questa uscita, che altro non è che la quadra dell’LFO, all’ingresso CV 2 del filtro

 

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Inserisco l’uscita della forma d’onda generata dall’inviluppo nel CV2 del filtro. In pratica il filtro riceve due segnali: un trigger che fa partire l’inviluppo, la cui velocità dipende dai tempi di attacco e di rilascio combinati con la frequenza dell’LFO a onda quadra, e un secondo controllo che è la stessa onda quadra direttamente sul filtro. Variando i valori tra CV1, che è l'inviluppo, e CV2 che è l'onda quadra dell'LFO, ci son o interessanti cambi. Pronti per ascoltare il risultato?

 

 

Aumentando il CV2 ci si sposta da un mix tra la forma d’onda dell’inviluppo a una quadra pura, fino a quando rimane solo la quadra stessa. Fosse finito qua!

In due secondi posso trovarmi una cassa che segue un ritmo con addirittura la dinamica, cambiano le forme d’onda dell’oscillatore

 

 

Per aver usato un solo oscillatore, un filtro un inviluppo e un LFO il risultato è interessante. Sapevo che i modulari erano interessanti, ma mi si è aperto un mondo per la creazione di suoni percussivi e sintetici! Caricati sulla DAW, le ho sincronizzate e aggiunto un po’ di delay all’una e all’altra. Tutto qua.

 

 

Non tutto è oro quello che luccica però! Ci vuole poco per andare fuori strada: una volta trovata la quadra per il ritmo, per esempio, è indispensabile non toccare più lo slider dell’LFO o si perde il sync che si potrà recuperare solo dalla DAW.
Allo stesso modo, cambiare l’oscillatore nei suoi parametri vuol dire andare in altre timbriche e dopo un’oretta si è da tutt’altra parte rispetto alla partenza.
Ho compreso presto che la flessibilità dei synth modulari cozza contro la ripetibilità dei risultati. Alcuni parametri non vanno mai più toccati, quando il suono è costruito attorno a essi. I parametri relativi al tempo (LFO, inviluppi ma anche delay) sono critici.

Il mio consiglio è decidere la strada e non abbandonarla mai nei parametri che riguardano il tempo. E poi registrare tutto in tempo reale sulla daw, anche quando si cambia qualche parametro. E per trasformare un sintetizzatore modulare in una locomotiva da batteria elettronica, è gioco forza che servano almeno quattro o cinque oscillatori, altrettanti inviluppi e filtri, LFO con tante uscite a onda quadra e un mixer per accogliere tutte le uscite. Sto già fantasticando sulla possibilità di crearmene una!

Si ringrazia Milk Audio Store per aver messo a disposizione il sistema modulare.

Qui gli altri articoli della serie

Synth Modulari: introduzione

Synth Modulari: la prima patch

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