In tanti anni di didattica ho visto quale può essere l'impatto di un certo approccio rispetto ad un altro sui risultati ottenuti dagli allievi. E' vero che il buon vecchio olio di gomito non lo batte nessuno quando si tratta di diventare bravi in qualche cosa, però ognuno di noi è diverso e una soluzione didattica che per uno può essere la migliore, per un altro può diventare noiosa o non aderire per nulla alle esigenze di tempo, esercizio e fruizione.
Penso sempre che un percorso fatto con un buon insegnante permetta di ottenere risultati concreti più rapidamente e con una maggiore costanza e motivazione, ma detto questo negli ultimi anni sono state proposte diverse novità anche in campo didattico della chitarra. Magari una di queste potrebbe fare al caso vostro e andare a colpire proprio nel punto giusto che serviva per sbloccare la vostra furia chitarristica.
UBISOFT ROCKSMITH+
L'idea per questo articolo nasce proprio dalla notizia che Ubisoft, la software-house francese creatrice di videogiochi arcinoti come Assassin's Creed, la serie di Tom Clancy e Far Cry, sta per rilanciare uno dei suoi giochi caduti un po' in disuso negli anni, Rocksmith. Questo titolo era nato per cercare di contrastare il videogioco musicale per eccellenza, Guitar Hero, riscuotendo anche un certo successo.
Rocksmith+, in uscita quest'estate, viene presentato ora come una nuova piattaforma ad abbonamento che vuole essere "il futuro dell'apprendimento musicale interattivo".
Gli allievi/giocatori avranno la possibilità di confrontarsi con una libreria di canzoni in continua espansione su tutti i generi, dal rock all'R&B fino all'hip-hop giocando su dei livelli progressivi che ci portano a suonare cose via via sempre più complesse direttamente dalla TV di casa o da un computer. Contento di sentire tra l'altro che le forti limitazioni del suo predecessore sono state migliorate, permettendo di imparare utilizzando chitarra elettrica, basso ma anche una acustica. Questo grazie all'app Rocksmith+ Connect che usa il microfono dello smartphone per tracciare il segnale audio. Per una maggiore precisione è possibile tuttavia utilizzare sempre il cavo Real Tone.
Tra le funzioni che mi hanno incuriosito di più c'è il Riff Repeater, che permette di allenarsi su specifici riff di un pezzo, l'Adaptive Difficulty, per regolare in modo dinamico il livello della difficoltà, ed il feedback in real-time. Con l'abbonamento inoltre si accede a video-tutorial specifici su tecnica, teoria musicale, strumentazione, manutenzione dello strumento ed altro ancora.
Bello anche poter realizzare e condividere con gli altri utenti i propri arrangiamenti delle canzoni tramite il Rocksmith Workshop.
Migliaia di canzoni saranno già disponibili al lancio e sempre di più ne verranno aggiunte. Il prezzo dell'abbonamento è di 14.99$ al mese oppure 99.99$ l'anno.
Un'opportunità interessante soprattutto per chi ama questo approccio 'gamificato' alla didattica. Sono sicuro che in molti lo proveranno.
FENDER PLAY
Quello di Fender Play è un approccio più 'classico' ma con tutto l'appoggio della tecnologia moderna. Realizzato per imparare chitarra, basso e ukulele, è diventata rapidamente la app numero uno al mondo per imparare a suonare la chitarra (lo so, anche voi siete ammorbati continuamente dalla pubblicità di Fender Play tanto che i testimonial vi sembrano dei parenti?).
Fender ha intelligentemente assorbito la lezione del modello ad abbonamento e della fruizione 'dove vuoi e quando vuoi" Netflix, rendendo possibile un apprendimento con un percorso personalizzato che la app va a raffinare sempre di più man mano che procediamo.
Oltre alle migliaia di lezioni sui pezzi per chitarra più famosi della storia, si trova anche una nutrita sezione di lezioni teoriche che, però, rimangono sempre abbastanza snelle e, un po' come Duolingo per le lingue, ci porta sempre verso un'esercitazione pratica che mette alla prova ciò che si è appena imparato, per fissarlo meglio.
Molto utile l'utilizzo dei filtri ma anche delle Collection, raccolte che ci consentono di imparare ciò che vogliamo sempre rimanendo però all'interno dei nostri generi e stili preferiti. Questo è possibile ovviamente solo grazie all'immenso catalogo di lezioni già disponibili.
Dopo un periodo di prova di 7 giorni si accede agli abbonamenti che prevedono 9.99$ mensili o 89.99$ annuali.
L'approccio è quello di un insegnante classico ma virtuale, e magari potrebbe essere un'idea utilizzare l'app affrontandola parallelamente a delle lezioni di persona.
VISUAL NOTE
Quello di Visual Note è un terzo approccio ancora. Startup 100% italiana, si basa sull'idea di poter vedere fisicamente i tasti della chitarra illuminarsi quando li dobbiamo premere. Visual Note è compatibile con le partiture MIDI di Guitar Pro e quindi come punto di forza ha, non solo la sua libreria interna di contenuti, ma anche la sterminata quantità di partiture e tablature già disponibili gratuitamente online.
L'ingegnoso sistema prevede di applicare alla chitarra una sottile pellicola contenente più di un centinaio di LED, i quali illumineranno la nostra strada verso la gloria eterna, o più ragionevolmente verso i primi tre accordi di Smoke On The Water. Ed utilizzando partiture MIDI è immediato poter isolare delle parti, rallentarle, metterle a loop e visualizzare alla nostra velocità ciò che si deve fare.
Inoltre possiamo anche impostare il Visual Note per creare degli effetti e giochi di luci mentre suoniamo, seguendo in modo intelligente la musica che stiamo suonando. Un upgrade della chitarra che il chitarrista live tamarro sicuramente non si vorrà lascia sfuggire.
C'è uno scalino all'acquisto piuttosto alto da affrontare, poichè Visual Note costa 199€ ma con 375€ si può anche sfruttare il bundle che comprende una chitarra Ibanez GRX70QA con il Visual Note pre-installato.
L'installazione su di una vostra chitarra non va a rovinare lo strumento ma c'è da dire che non è qualcosa che potete mettere e togliere a piacimento in pochi secondi.
Il limite di questo approccio è quello che io chiamo della "scimmia ammaestrata". Se non si integra all'apprendimento completamente visivo con della teoria e un minimo di comprensione di ciò che si sta facendo, si impara solo a mettere le mani sulla chitarra ma non si impara realmente a suonare.