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Cavagnolo Zénith One – Il test!

Costruzione8
Suono9.4
Facilità di uso9.6
Rapporto qualità/prezzo7.5
PER NOI
8.6

Compatto, leggero e pilotabile con il tablet in dotazione: un modulo “Made in France” in cui però c’è molto del nostro Bel Paese…

 

 

 

Oggi sono davanti a uno strumento musicale che promette di farci tornare la voglia di suonare con le nostre mani, così come facevamo tutti prima dell’avvento della musica digitale. Ecco come è iniziata la mia avventura con il nuovo Cavagnolo Zénith One: seguitemi mentre esploro per voi ogni dettaglio di questo vivace arranger. Ringrazio Michele Mucciacito di MM49, distributore italiano dei prodotti Cavagnolo: mi ha permesso di avere un esemplare in prova per il tempo necessario alla stesura del test che state per leggere.

 

Cavagnolo Zénith One

Il Cavagnolo Zénith One dentro al suo imballo

 

Cavagnolo Zénith One - UNBOXING

L'azione di disimballaggio è molto semplice: la confezione è una scatola (32 x 26 x 7,5 cm) di colore nero e che riporta le indicazioni di CavaFrance, l'azienda francese proprietaria del marchio Cavagnolo con sede a Béligneux, nella regione di Lione in Francia.

Aprendo la scatola, scopro che il contenuto è composto dal dispositivo Zénith One e dal tablet Android a 10” già pronto all'uso e configurato. Per suonare, il dispositivo va collegato tramite MIDI ad una master keyboard oppure ad una fisarmonica. Fra gli accessori di serie, ci sono alimentatore elettrico e cavo di connessione USB.

Nella confezione non ho trovato un manuale cartaceo: sul sito ufficiale di MM49 è disponibile la playlist completa, con tutti i capitoli che compongono il video-manuale registrato da Michele in persona. A dire il vero, MM49 non è solo una struttura commerciale e di assistenza: è anche il produttore di contenuti personalizzati di Zénith One e, gran parte di questi, a favore dei musicisti italiani: tutti gli stili interni, i suoni e le Registration sono adattati per le esigenze dei tastieristi e fisarmonicisti del Bel Paese. Cavagnolo si è impegnata poi a pubblicare ulteriori aggiornamenti e per saperne di più, potete scrivere direttamente QUI.

Il dispositivo in esame è veramente leggero (525 grammi) e di misure compatte: è di colore nero ed è tutta plastica. Sul pannello frontale, c’è il pulsante di accensione, la porta USB per il caricamento elettrico, uno slot per una memoria in formato SD card, la manopola del volume e l’uscita audio delle cuffie stereo. Sul retro è possibile collegare un pedale del volume, un mini-jack, l’ingresso multipolare per una pedaliera Footswitch, il connettore tradizionale MIDI IN, e due uscite audio (MAIN OUT LEFT e RIGHT) per inviare il segnale ad un mixer o direttamente all’impianto di amplificazione; infine, non manca l'ingresso per l'alimentatore fornito di serie.

 

Cavagnolo Zénith One

 

ESPERIENZA D’USO

Premetto che ho svolto tutto il mio test tramite master keyboard MIDI, non avendo a disposizione una fisarmonica e confermo che la mia esperienza d’uso è stata positiva, dimostrando come questo arranger possa essere interessante per chiunque suoni una tastiera e non solo per i fisarmonicisti. L'interazione con l'utente avviene tramite il tablet. La schermata principale di Cavagnolo Zénith One è molto intuitiva e si distingue per una nativa semplicità d’uso, aspetto fondamentale che sembra distinguere il prodotto da tutti gli altri arranger presenti sul mercato. La trasmissione dati fra tablet e dispositivo Zénith One avviene su rete Bluetooth e la distanza coperta arriva ad almeno 5 metri. La connessione fra dispositivo MIDI (fisarmonica oppure tastiera) e Zénith One, è possibile in due modi: il più semplice è sfruttare il cavo MIDI tradizionale da inserire nella porta MIDI OUT del master e nella porta MIDI IN dello strumento; coloro che dispongono di prodotti con la sola porta USB per scambiare dati MIDI, possono acquistare il modulo kit USB opzionale per collegare i due strumenti.

L’accensione da tutto spento (tablet e dispositivo) ha richiesto 70 secondi per essere pienamente operativi. Con lo strumento in stand-by, sono bastati otto secondi per cominciare a suonare.

 

Cavagnolo Zénith One

Il pannello posteriore del Cavagnolo Zénith One

 

SUONI

Lo Zénith One offre 600 locazioni di memoria per i suoni, suddivisi in 15 famiglie: Piano, Strings, Organ, Accordion, Sax, Trumpet, Guitar, Voice, Synth, Bass Chromatic, Pad, Wind Ethnic, Combo 1, Combo 2 e Live Accordion. Le pagine di scorrimento sullo schermo mostrano otto suoni per pagina. Alcune famiglie sono così ricche di suoni che occupano fino a cinque pagine.

Sperimentando i timbri musicali, scopro che ogni suono può essere composto da 1 a 3 voci in layer, e posso aggiungere anche una 2ndVoice. Questo sistema di sovrapposizione mi ricorda molto gli strumenti Ketron (l’avete notato anche voi?). Per ogni voce, posso regolare: range di note, livello di dinamica, trasposizione di nota, volume, livello di riverbero e chorus, Pan Pot, Detune, attacco, decadimento, rilascio, Cutoff e Resonance. E posso ancora intervenire su Sustain, Espressione, Modulazione e Wheel.

Mi affascinano i controlli di Morphing e Cross-Fade fra due suoni, che sono gestibili tramite modulazione (ideale per i tastieristi) o espressione (perfetto per i fisarmonicisti). Ho dedicato ore infinite a sperimentare diverse sovrapposizioni di suoni di pad, archi, organi, pianoforti, ottoni, legni e chitarre ottenendo panorami sonori molto ampi e sempre omogenei: ho apprezzato la fusione della trama sonora, i diversi suoni si combinano naturalmente, senza la necessità di intervenire sui parametri, dando vita in modo costante a risultati piacevolmente armoniosi. Non è poco!

Ho anche impostato il Voice Mode per suonare tre note contemporaneamente assegnandole a tre voci diverse, in modalità Normal-Right, Duet e Trio. È stata un'esperienza coinvolgente che i fisarmonicisti in particolare sapranno apprezzare: io, in qualità di tastierista, ho fatto memoria tornando a quanto di buono avevo visto con le Ensemble Voice di Yamaha Tyros 5. Per la cronaca, un miglioramento che potrebbe essere atteso in versioni future dello strumento riguarda il supporto della parte LEFT in Split sulla tastiera, oggi assente.

Dal punto di vista della Wavetable, come in ogni arranger che si rispetti, la famiglia dei pianoforti è curata a dovere: fra questi campioni, i più convincenti per me sono stati i timbri dell’acustico ZenithGrand, gli storici suoni FM di ThinDX e DX 007, l’evergreen EltonPiano e il pianoforte elettrico di Suitcase MK.

Nella famiglia degli archi, mi hanno conquistato Cine Strings 1, Voice Strings ed Orchestra Cello. Le fisarmoniche sono al top (non poteva essere diversamente in casa Cavagnolo): travolgente il suono di Celeste Azzola e poi gli italiani si troveranno a proprio agio con Musette IT e Master IT.

Fra i sax, svettano Breath Tenor, Tenor Hard e Folk Sax. Nella famiglia dei fiati, sono degni di nota Cava Trumpet e Cava Mute. Le chitarre sono largamente realistiche e, fra queste, le più efficaci mi sono sembrate Nylon Guitar, Strato Clean e Jazz Solo. Chi ama i suoni di sintetizzatore, troverà pane per i propri denti con Final C80. La tabella sonora nativa non può essere ampliata con campioni addizionali.

 

Cavagnolo Zénith One

 

STILI

Gli stili di accompagnamento di Zénith One sono composti dai classici 3 pattern di Intro, 4 variazioni e 3 Ending. In aggiunta ho potuto avviare gli stili dal semplice Count-In. I Fill-In di passaggio fra le variazioni sono sempre attivi ma possono essere disabilitati su tutto il sistema agendo sulla proprietà di sistema AUTO FILL. Non ho trovato traccia della misura di Break.

È possibile personalizzare le proprie esecuzioni in tempo reale grazie a tre funzioni: Bass-to-Low per guidare il basso dal modo con cui si è suonato l’accordo, Manual Bass per riprodurre la parte del basso da sé e Hold per decidere se continuare a suonare tutto l’accompagnamento (oppure solo la parte ritmica) quando si staccano le mani dalla tastiera. C’è anche Restart per riavviare lo stile a tempo.

Ogni stile ha quattro suoni pronti all’uso in tempo reale da richiamare alla bisogna: volendo si può far richiamare in automatico ciascuno dei quattro suoni in base alla variazione attiva dello stile. I livelli di volume delle varie parti sono controllabili tramite la pagina SOUND MIXER: qui si ragiona ad alto livello e gli slider pilotano percussioni, basso, voce principale della mano destra (Right), suono in sovrapposizione (2nd Layer) mentre tutte le altre parti di accompagnamento sono raggruppate sotto la voce Orch.

Chi desidera agire di fino, e cioè singolarmente su ciascuna delle otto tracce di accompagnamento, può farlo sulla pagina STYLE MIXER dove i cursori corrispondono a Drum1, Drum2, Bass e Chord da 1 a 5. Oltre al volume, lo STYLE MIXER consente di regolare reverbero, Chorus e Pan Pot. Tutti gli stili preset sono modificabili e il salvataggio sovrappone lo stile originale: per avere una copia personalizzata dello stile, preservando l’originale, è indispensabile salvare lo stile modificato all’interno di una Registration.

Fra gli stili che mi hanno interessato di più, posso citare Unplugged e Gipsy Mood perché danno prova della capacità della tecnologia proprietaria HLSG (Human Live Strumming Guitar) utile per ottenere un realismo importante per le chitarre di accompagnamento. EpicMovie 2 ci riporta alle grandi colonne sonore che hanno fatto la storia di numerosi arranger: da provare l’Ending glorioso e improvviso, come nei titoli di coda dei grandi film di Hollywood. Slow Bossa ed Evergreen mi ricordano l’effetto che provavo con gli stili Yamaha, Roland e Technics dell’epoca d’oro delle tastiere di accompagnamento, quando tutti gli stili nascevano per essere pronti a numerosi adattamenti e con un accompagnamento era possibile eseguire brani diversi, con grande versatilità. Fast Manoche è di innegabile tradizione ultramontana. Nulla di rivoluzionario ma sempre interessante per gli amanti della Dance, c’è Mon Amour per gli stili Dance.

Per quanto concerne il riconoscimento degli accordi, Zénith One copre le esigenze dei musicisti più rigorosi ed arriva fino agli accordi di tredicesima. La diteggiatura è quella standard prevista negli arranger di livello; è in grado di distinguere gli accordi maggiori, minori e di settima anche con solo due dita, mentre gli accordi più complessi necessitano almeno tre dita. Durante il mio test non ho percepito alcuna latenza nel recepimento del cambio di accordo in tempo reale.

 

Cavagnolo Zénith One

 

SONG

Nel modello da me provato, ho trovato 16 brani DEMO costruiti sfruttando gli stili di accompagnamento più efficaci dello strumento. Si possono mettere in AUTO PLAY per un ascolto completo in sequenza.

Il lettore di MIDIFile e il lettore di MP3 accedono a brani inseriti nella memoria interna dello strumento. È necessario quindi importare i brani per poterli richiamare: il trasferimento prevede una procedura basata sull’app BvLauncher che va attivata in alternativa all’app principale di esecuzione automatica dello strumento. È apparentemente un po’ macchinoso ma, se applicata alla lettera, funziona agevolmente.

Per quanto concerne i MIDIFile, è possibile agire su tutti i parametri di esecuzione del brano (volume delle tracce, mute/solo, strumento GM, mandate riverbero, Chorus e Pan). Tutte queste personalizzazioni possono essere salvate in ogni brano. Interessante e alquanto unica sul mercato la possibilità di scegliere fra salvare solo i settaggi iniziali del brano oppure quelli globali e disseminati per tutta la durata del MIDIFile.

Il brano MIDI può visualizzare le Lyrics – se presenti – in una grafica piacevole e dinamica; con Lead Off la traccia del canto viene disabilitata; è possibile agire sulla tonalità (Transposer) e Tempo. Le liriche disponibili anche per i file MP3 nel formato ID3, K5 e file di testo (TXT). La funzione AutoPlay (A.PLAY) esegue i file della cartella in sequenza, uno dopo l’altro.  Vorrei osservare che i due lettori (MIDI e MP3) non hanno livelli del volume omogeneo e possono richiedere l’adattamento della manopola del volume dal vivo quando si passa da un ambiente all’altro; e poi, soprattutto, c’è il rischio che i due player possano sovrapporsi con due brani contemporanei se uno dei due playback non viene fermato.

 

Cavagnolo Zénith One

 

UTILITA’

Tutti i parametri di Zénith One possono essere memorizzati in una locazione Registration. Sono disponibile 15 banchi e, per ognuno, ci sono 24 locazioni di memoria per un totale di 360 Registration. La navigazione fra Registration può essere accelerata se si conosce il codice numerico di ogni locazione di memoria oppure – specialmente per i fisarmonicisti - tramite note sulla tastiera associata a MSB/LSB. Le registrazioni possono ovviamente essere cercate anche per nome.

A livello generale, i parametri dell’intero Zénith One possono essere personalizzati secondo le preferenze di ciascuno in quattro aree: Arranger Setting, MIDI, effetti e pedaliera a 13 interruttori. Vi risparmio il dettaglio descrittivo ma, posso assicurarvi, che queste possibilità sono estese e dovrebbero coprire ampiamente le esigenze di un musicista.

Il firmware e l’app da me collaudati riportano il numero di versione 2.0 (ancora in beta alla data di stesura del presente test: sarà presto scaricabile dal sito di MM49): questo aggiornamento software include una versione completa di Chord Pro: trattasi di una funzione che rende de facto l’arranger utilizzabile da qualsiasi musicista (chitarristi, sassofonisti, qualsiasi strumento solista e persino cantanti hanno così la possibilità di farsi accompagnare dagli stili di un arranger): le progressioni degli accordi sono ormai una caratteristica standard per i migliori arranger e Cavagnolo ne pubblica qui una versione interessante.

Lo strumento viene offerto con una discreta serie di sequenze pronte all’uso secondo sei famiglie di repertorio popolare: ad ogni progressione è associato uno stile di default, ma è possibile modificare lo stile o creare sequenze personali con qualsiasi stile. È altresì possibile far suonare gli accordi ciclicamente attivando Turn Around.

Chord Pro gestisce pienamente il Transpose e le sigle degli accordi sono trasportate anche a video. Firmware e app del tablet V2.0 saranno presto disponibili per il download sul sito ufficiale, dove i possessori di Zénith One hanno l’opportunità non solo di scaricare gli aggiornamenti, ma anche di imparare a suonare gli stili ispirandosi alle demo specifiche, eseguire il download di nuovi stili, contattare MM49 per richiedere lo sviluppo di nuovi stili specifici o per semplici richieste di assistenza e supporto. È altresì possibile acquistare uno Zénith One nuovo o seguire i corsi del video-manuale citato qui sopra.

 

 

IL TEST

Personalmente, ho trovato sorprendente la qualità sonora degli strumenti virtuali di questo strumento: è all’altezza dei migliori arranger sul mercato, specialmente nell’area dei pianoforti e delle fisarmoniche.  Gli stili disponibili coprono una vasta gamma di generi musicali e la loro musicalità giunge familiare a chi suona arranger da lungo tempo. Sembra di essere accompagnati da un gruppo di vecchi amici con cui – a forza di suonare insieme – è nato un grande affiatamento: non è un caso che chi ha programmato gli stili di Zénith One ha lavorato per anni in passato per conto di GEM, Ketron, Korg, Roland e Yamaha.

La disponibilità di Cavagnolo ad aggiornare regolarmente il modulo in futuro con il rilascio di nuovi pacchetti di stili gratuiti aumenta l’interesse per approfondire l'esperienza musicale dello strumento: del resto, il mercato si attende inevitabilmente che il numero di stili preset attuale sia esteso se si vuole ottenere una varietà di repertorio comparativa con i modelli analoghi della concorrenza.

Un punto a favore importante è la semplicità di utilizzo: e qui non è un modo di dire, basta collegare lo strumento per essere pronti e pienamente operativi, anche se non si è mai visto lo strumento prima di quel giorno. Ho apprezzato la facilità di configurazione. Il servizio di assistenza diretto, senza intermediari, garantito da MM49, rappresenta un ulteriore elemento di garanzia.

In conclusione, Cavagnolo Zénith One può essere considerato un complemento perfetto per chi possiede altri arranger Yamaha, Korg e Ketron di ultima generazione. Ottimo per suonare dal vivo ma anche ricco di spunti per chi suona con passione fra le mura casalinghe. Tutti questi punti di forza sono bilanciati da alcuni aspetti che vanno considerati per avere un quadro completo: da una parte l’esperienza touch-screen potrebbe non convincere del tutto gli affezionati ai pulsanti fisici, dall’altra parte, l’assenza di funzioni di corredo (mancano infatti memoria di espansione suoni, Style Recorder, sequencer MIDI, funzione Score, campionatore, registratore audio…) lo rende un puro arranger fatto per chi suona in tempo reale o esegue serate dal vivo, mentre il livello di prezzo è simile a quello di strumenti della concorrenza con dotazione più completa.

 

 

CONCLUSIONI

La produzione francese e lo sviluppo italiano dei contenuti con la qualità dei suoni di bordo rendono Zénith One un prodotto altamente raccomandato per le valutazioni dirette da parte degli appassionati. Vi consiglio caldamente di cercare il negozio più vicino a voi e provarlo di persona!

 

Ci piace

  • Semplicità e immediatezza d’uso.
  • Leggerezza e trasportabilità.
  • Qualità dei suoni.
  • Famigliarità degli stili per i suonatori di arranger.
  • Espandibilità degli stili.
  • Progressioni di accordi con Chord Pro.
  • Contatto diretto per assistenza e richiesta sviluppo stili.

Non ci piace

  • Assenza della parte LEFT in split sulla tastiera.
  • Non c’è il pattern Break negli stili.
  • Volume non sempre omogeneo nel passaggio da MP3 a MIDI file o viceversa.
  • La wavetable dei suoni è sì di elevata qualità, ma non è espandibile.

 

Info
MM49

Cavagnolo Zénith One 2.390 euro IVA compresa.

 

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