GYROCK, PERCHE' SEI E' MEGLIO DI DUE
Al Summer NAMM 2019 iniziato proprio oggi, il Gyrock è atteso come una delle novità più "curiose" ma allo stesso tempo più innovative. Il liutaio francese Wild Customs ha presentato questo sistema meccanico da lui brevettato per il cambio rapido dei pickup. In sostanza è un sistema rotante che permette di montare in ogni alloggiamento tre pickup che possono poi essere cambiati a piacere tramite una leva.
Una singola chitarra quindi può montare fino a sei pickup differenti con un totale di 15 possibilità sonore differenti, ampliando notevolmente ed in modo completamente analogico il range timbrico della chitarra. Nel sistema i pickup possono anche essere sostituiti in poco tempo grazie ad una selezione di trasduttori realizzati da Seymour Duncan.
Attualmente il Gyrock è montato solo sulle chitarre Wild Customs. E' una bella idea ma forse un po' fuori tempo massimo, ora che il mondo della chitarra sta affrontando una transizione che potrebbe mettere questo tipo di novità un po' in secondo piano.
WALRUS KANGRA, UN VIAGGIO NELLE NUOVE TENDENZE FUZZ
Jared Scharff, chitarrista di Saturday Night Live e fanatico del fuzz, ha collaborato con il produttore americano di pedali Walrus Audio per sfornare il pedale che unisse le sue due più grandi passioni chitarristiche, il fuzz ed i suoni filtrati. Il risultato è il Kangra, un pedale con due funzioni nello spazio di uno. E' di fatto un filter dinamico, che reagisce al tocco, ed un fuzz, potendo di fatto attivare indipendentemente le due sonorità o miscelarle.
Che il fuzz sia la moda chitarristica di questi ultimi mesi non credo sia in discussione, tuttavia il fatto di unire anche un effetto filter permette di ottenere sia per le ritmiche che per le parti soliste delle sonorità frastagliate e morbide allo stesso tempo, che possono dare al proprio sound un'attitudine molto vintage o molto contemporanea, secondo l'uso.
Walrus Audio si dimostra nuovamente molto attenta nel cogliere i trend con una certa velocità, cercando però sempre di coglierli con una propria prospettiva personale.
BOSS SI NASCONDE E POI FA CENTRO UN'ALTRA VOLTA
Boss, emanazione chitarristica del marchio Roland, dimostra che anche una grande casa può guidare l'innovazione nel mondo della chitarra anche dopo decenni di novità introdotte. Questa settimana ha fatto uscire due dei pedali che io considero forse tra le migliori cose per chitarra viste quest'anno, parliamo del sintetizzatore per chitarra SY-1 e del looper RC-10R. Già solo uno di questi pedali sarebbe stato sufficiente per battere un grande cinque alzato ai giapponesi, ma questo è un doppio high-five con colpo di petto.
Il guitar synth SY-1 è un pedale che trasforma la chitarra in un sintetizzatore senza bisogno di alcun pickup esterno, con un tracking velocissimo e polifonico ed in un formato ridotto alle dimensioni di un pedale classico, laddove i vecchi guitar-synth erano grossi ed ingombranti.
Vi consiglio di guardarvi il video perchè spiegare in poche righe quello che questo pedale fa è praticamente impossibile. Ha diversi tipi di sonorità synth classiche e moderne e molte variazioni (11 tipi di synth x 11 varianti) per un totale di 121 suoni possibili. Ha funzioni secondarie come il freeze, ha un loop send/return interno, ingresso per un pedale di espressione e modalità per chitarra e basso.
Un vero asso pigliatutto in questo campo.
La nuova loop station RC-10R invece rappresenta la nuova evoluzione del looping, soprattutto per i musicisti one-man-band. Integra le consuete funzioni di looping a cui Boss ci ha abituato con i suoi pedali classici e una sezione di accompagnamento ritmico customizzabile.
Nella pratica abbiamo un pedale poco più grande di uno stompbox standard con due footswitch, uno per le funzioni di looping ed uno per la ritmica. I due anelli a LED già introdotti nel predecessore RC-1, consentono di visualizzare lo scorrimento del loop e le sue suddivisioni. Possiamo impostare un tempo per l'accompagnamento ritmico e variare tra due parti ritmiche diverse, che ci permettono di arrangiare un intero brano in un modo che prima avrebbe richiesto configurazioni decisamente più grandi e costose.
La sezione I/O è molto completa, con possibilità di collegamento USB alla memoria interna, ingressi stereo, compatibilità MIDI e footswitch/pedale di espressione. Abbiamo quindi integrati 16 tipologie di percussioni/batteria e 280 preset con intro/finale e transizioni automatiche tra una sezione e l'altra. Una memoria interna per 99 frasi e 50 ritmi fino a sei ore di registrazione a 32 bit. Ditemi voi se non è un winner già sulla carta? Guardate ora il video...
SUPRO RESUSCITA LA PRIMA CHITARRA DI HENDRIX
La Ozark è nota per essere stata probabilmente la prima vera chitarra elettrica di Jimi Hendrix, e questo basta per farla passare da chitarra semplice e spartana con un singolo pickup ad oggetto di culto, tanto è vero che l'originale del 1958 è stato per molto tempo posseduta da Joe Perry, altro chitarrista leggendario famoso per la sua militanza cinquantennale negli Aerosmith.
Ora il brand americano riporta in vita questa chitarra con una versione più moderna e versatile che però non dimentica le sue origini. Monta sempre un singolo pickup, oggi un Lace Alumitone, ed ha un ponte fisso hardtail ed un body a singola spalla mancante, ma il corpo è in mogano con manico incollato in acero con tecniche moderne ed una verniciatura satinata che lo rende sicuramente più scorrevole.
Tastiera in pau ferro e scala da 24,75" per un feeling in stile Les Paul.
Il pickup Lace Alumitone vuole sia avere un suono grosso e moderno che trovare la quadra con il sound originale del modello del 1958 originariamente pensato per le chitarre lap steel e quindi molto saturo e spinto anche sulle frequenze acute in modo da evidenziare le note metalliche di quel tipo di strumento. L'altra innovazione si vede nel ponte strings-through-body che certamente aumenta il sustain e la pienezza timbrica della chitarra.