Approfittando del lancio della versione 1984 di DrumBrute Impact, abbiamo voluto esplorare dove si è inoltrata Arturia nel mondo delle drum machine.
Il lancio di Arturia DrumBrute Impact 1984, cioè con i colori della classica Roland TR-909 ma identica al modello nero, è stata l’occasione per approfondire il motore timbrico della Impact, che si addentra in colori distorti e molto personali, ben lontani dalle tradizionali drum machine analogiche.
DrumBrute vs Impact
Le dimensioni sono un po’ più piccole dell’originale DrumBrute (qui puoi leggere il nostro test) e alcune caratteristiche sono cambiate, in favore di nuovi circuiti. La versione Impact mette sotto le dita l’accesso iniziale a otto strumenti, con altrettanti pad, ma gli strumenti totale sono ben di più: Tom Hi/Low e Cym/Cow (finalmente è stata inserita cowbell) condividono i medesimi controlli, ma i quattro timbri sono registrati su tracce diverse. Il totale è quindi di dodici strumenti. Ognuno degli otto strumenti principali ha inoltre una seconda variazione che si richiama con Color, così da poter registrare ulteriori variazioni. Impact ha un numero di output minore, perde il Master Filter ma guadagna un circuito di distorsione in uscita. Impact necessita di alimentazione esterna per funzionare (con il solito alimentatore universale di Arturia) ed è dotato di MIDI In e Out, Clock In e Out, uscita cuffie su minijack e Mix output mono su jack standard, entrambe controllate da Master Volume, e quattro uscite su minijack per Kick, Snares, Hi Hats e FM Drum. Se si usano le uscite separate, i relativi strumenti saranno sottratti dall’uscita Mix. La connessione USB è usata da MIDI Control Center di Arturia per la programmazione dei parametri e come libraria per i quattro banchi da sedici pattern, ognuno fino a 64 step, del sequencer, il quale è chiaramente ispirato nel funzionamento da BeatStep, che è poi la parte digitale di Impact. La connessione USB funziona esclusivamente da porta MIDI su singolo canale, programmabile: Impact invia messaggi di Note One in base al pad premuto e i dati del pattern in riproduzione. La modalità di sync può essere cambiata direttamente su pannello, tra Internal, USB, MIDI e Clock (48/24/2 ppqn o anche a singolo impulso). La parte analogica, cioè il drum synth, non ha alcuna memoria, quindi tutto ciò che si cambia sul pannello non ha recall: si torna alle foto su smartphone per salvare le impostazioni.
Non ci sono differenze sostanziali tra la versione Impact e la nuova 1984, se non per il cambio di colore e dei cappucci per i potenziometri. Il sequencer di Arturia Drumbrute Impact ha cinque modalità operative, richiamate dai pulsanti Song, Bank (16 pattern), Pattern, Step e Accent. Il sequencer include funzioni di Erase e Copy tra pattern e sequenze tra gli strumenti. Occorre sempre salvare una Song, un pattern e un banco allo spegnimento, pena la perdita dell’intero lavoro. Il pattern può essere suddiviso da 1/8 a 1/32. Arturia ha incorporato i controlli di Swing e Random, per modificare in tempo reale il pattern, che possono essere associati all’interno pattern o a singoli strumenti del pattern. Random agisce sul ritmo, sulla nota (On/Off) e sulla velocity, cioè l’accento, con una percentuale da 0 a 100%. Grazie al pulsante Current Track, che dipende dallo strumento selezionato al momento, è possibile intervenire chirurgicamente. Ogni strumento può avere la funzione Random attivata o meno. La selezione dello strumento, semplicemente premendo il relativo pad, è la chiave per intervenire in editing. In caso di registrazione in atto, per evitare di suonare lo strumento e selezionarlo, occorre usare la combinazione Shift+Pad dello strumento.
La touch strip permette di realizzare delle rullate (Roller) a frequenza programmabile per ogni singolo strumento, durante la registrazione. L’idea è semplice ma efficace: durante la registrazione, Roller produrrà una rullata in base al clock, alla divisione metronomica e alla posizione del dito lungo la Touch Strip, così da determinare anche la durata della rullata. E’ possibile realizzare rullate con triplette. La stessa funzione si può realizzare in playback: si attiva Roller (Shift+9), si preme il pad relativo allo strumento e poi si sceglie dalla Touch Strip la durata tra ¼, 1/8, 1/16 e 1/32. A parte 1/32, con il suo classico effetto, gli altri valori permettono di alterare il ritmo dello strumento scelto, perché obbligano a suonare lo strumento meccanicamente per ogni quarto, ottavo e sedicesimo. Al di fuori di questa funzione, la Touch Strip può essere assegnata all’invio di un MIDI CC, in tal caso Arturia Drumbrute Impact sarà in grado di ricevere a sua volta MIDI CC.
La stessa Touch Strip funziona anche da Looper (disabilatando Roller con Shift+9): permette di loopare 1/4, 1/8, 1/16 e 1/32 della battuta nel momento in cui si preme la relativa posizione sulla strip. Già solo movendosi tra le quattro possibilità, è facilissimo ottenere un risultato musicale e valido.
La registrazione in step è quanto di più facile ci sia: si attiva la registrazione (REC e Play), si preme Step e i sedici pulsanti corrispondono ad altrettanti beat in base alla scelta della divisione del tempo. In alto a destra ci sono i pulsanti per richiamare le altre battute, anche qui a scelta in fase di programmazione. Si seleziona lo strumenti, con il pad che rimane bianco, e si preme sugli step che devono suonare, che diventano blu. Si passa, allo stesso modo, su Accent, dove questa volta gli step sono colorati di rosso, e infine si selezionano i beat già attivati come step con Color, il quale non triggera alcun suono ma è dipendente da step che siano già stati registrati.
In qualsiasi momento si può cambiare la divisione del tempo, rallentando o accelerando di fatto la riproduzione, con Shift e i primi quattro step. Qui è possibile scegliere anche le due divisioni con triplette.
La registrazione può essere quantizzata a piacere oppure lasciata libera, sebbene la nota registrata debba rientrare in un range di +/-50% della divisione, con facoltà di muovere i singoli eventi in fase successiva con la funzione Shift Timing. La disattivazione della quantizzazione avviene premendo Shift+Record.
I pulsanti di trasporto inviano i relativi messaggi al MIDI Out/USB anche in versione MMC, con possibilità di inviare un All Note Off dal pulsante Stop, premendolo velocemente per tre volte.
MIDI Control Center
L’applicazione di Arturia per gestire i suoi prodotti hardware permette di caricare tutto il contenuto del sequencer di Impact e modificare o programmare il pattern. I tempi di caricamento non sono veloci, occorre circa un minuto per l’upload e il download. Non c’è alcuna interazione con Impact, per cui tutte le volte che si modifica un pattern sul computer occorre rispedire l’intero bulk a Impact. Non è possibile anche esportare o importare Midifile, ma solo l’intero contenuto della memoria. In Device Setting sono presenti diversi parametri che permettono di gestire le note assegnate ai pad, comprese le variazioni Color, i canali MIDI e una serie di parametri del sequencer.

MIDI Control Center permette di programmare i pattern o editarli, per poi inviarli a DrumBrute Impact
Arturia DrumBrute Impact 1984: generatore timbrico
Completamente analogico, come si può vedere dalla foto, mette a disposizione fino a 10 strumenti percussivi e un circuito di distorsione. Le uscite audio indipendenti non sono mai trattate dal circuito di distorsione, applicato esclusivamente all’uscita audio stereo principale. La manopola Master controlla il livello dell’uscita stereo, ma non di quelle individuali, e contemporaneamente dell’uscita cuffia con connettore mini jack.
Il metronomo ha un suo livello indipendente e potrebbe essere usato come ulteriore generatore sonoro, per esempio da associare alla cassa per dare punta, grazie alla possibilità di scegliere anche la divisione da 1/8 a 1/32, in tempo reale, o farlo tornare a ¼.
Drumbrute Impact mette a disposizione otto canali dedicati al controllo di altrettanti strumenti percussivi e dotati di pad per il trigger. Per ognuno di essi, Arturia ha previsto ben quattro suoni differenti: normale, normale con accento, versione Color normale e versione Color con accento. Color richiama un suono secondario, grazie al pulsante Color e il pad relativo. Le versioni Normal e Color sono assegnabili a piacere a numeri di nota, mentre le versioni accentate si richiamano al di sopra di un valore di velocity programmabile.
- Kick: la cassa, con controlli di Decay, Pitch e Level, con un abito simile a quello di una 909, ma ovviamente diverso. Color attiva una versione distorta (Drive) della cassa, senza che sia inserito il circuito Distorsion, aumentando il Decay la cassa appare più ricca di armoniche.
- Snare 1: il primo rullante derivato da DrumBrute, con Decay solo per Snap, e due componenti Tone/Snap da miscelare per arrivare al solo corpo o allo snap creato con noise, e Level. Color attiva una intonazione di Body differente.
- Snare 2: secondo rullante generato con un noise filtrato, il cui cutoff è gestito da Tone. Il Decay arriva a tempi lunghi creando delle code di noise molto interessanti. Color richiama il Clap, controllato dai precedenti parametri.
- Tom Hi/Lo: Type permette di selezionare due intonazioni differenti. Color attiva una versione con decadimento leggermente più lento.
- Cym/Cow: Type alterna tra Cymbal e Cow, con controllo di Cym Decay (non attivo su Cow) che evidenzia un carattere quasi digitale e risonante. Color richiama un secondo modello di Cymbal, ma non di Cow. Per entrambi i Cymbal si può intervenire su Pitch e Decay. Cow non ha parametri e ricorda quello dell’808 ma con meno carattere.
- Hat: sebbene siano distribuiti su due file, Tone è applicato a entrambe le versioni Closed e Open. Hats Tone agisce su entrambi, modificando il filtro e il tono. Open Hats Decay funziona solo su Open e controlla il tempo di decadimento. Color attiva Harmonics che ha come effetto quello di cambiare il pitch portandolo più in alto rispetto alla nota iniziale. Color CH Decay allunga il tempo di decadimento solo della versione Closed
- FM Drum: il sintetizzatore monofonico in FM a due operatori con controlli di frequenza di Carrier e Modulator, indice di modulazione e Decay. Color aggiunge un inviluppo sul Pitch che dipende da Delay con un pitch che va verso le note basse A questo generatore, un piccolo gioiellino per varietà di timbri, dedicheremo un tutorial a parte.
Come detto, in nessun caso, Arturia Drumbrute Impact registra i singoli controlli dedicati al timbro. Si fa tutto dal vivo. L’unica eccezione è l’attivazione di Color sul singolo step, che assieme a FM Drum, è in grado di dar vita a pattern formidabili per vivacità. I controlli dei canali condivisi sono identici per lo strumento scelto e la loro posizione è immediatamente applicata allo strumento in uso.
In prova
Arturia DrumBrute Impact è una drum machine interessante sotto molti punti di vista: il primo errore da non fare è giudicare il suo suono senza intervenire sui controlli in tempo reale. Il secondo è pensare a un suono brillante e scintillante, perché non c’è. Provate a sintetizzare degli hi-hat su un synth analogico e avrete subito idea dei limiti e del carattere dei piatti di Impact. La qualità dei timbri non è universale, perché non imita per forza altre drum machine. Arturia ha chiaramente preferito una strada più personale e netta, spingendosi in territori sintetici non da drum machine classica ma, piuttosto verso panorami più acidi, distorti, tendenzialmente chiari e mediosi. La cassa può scendere tranquillamente, ma l’inviluppo è diverso da quello di Roland, per citare un produttore, così da renderla secca, quasi lineare nel decadimento ma comunque corposa e con un attacco ottimo. Incontriamo qui il filo conduttore di Impact: tutti gli strumenti, compreso il kick, hanno una distorsione armonica molto evidente, che rende molto personale.
Potreste amarla come odiarla, proprio per l’evidente presenza di armoniche che sono parte integrante del suono e sempre facilmente udibile. Niente timbri lisci alla 808, ma strumenti compositi i cui elementi sono netti. Per esempio Snare 1, che può essere trasformato quasi in una percussione legnosa con Body e senza Snap, è un complesso di percussione e rumore bianco che può diventare un controcanto della cassa. Snare 2 prosegue a utilizzare il rumore che, combinato con Tone e Decay, può quasi diventare un effetto ambientale. Le componenti armoniche di Tom Hi sono di nuovo evidenti e con un decadimento che appare lineare. Tom Low, quando abbassato di Pitch, diventa quasi una cassa e la rafforza. Cymbal è un altro esempio di combinazione di rumore granulare, nuovo nel panorama delle drum machine. Closed Hat è più standard, con colori simili alle 909 ma ancora una volta diversi.
Si torna all’elettronica pura con Open Hat, nelle due varianti, e con un bel snap con tempi di decadimento ridotti. Anche in questo caso, ascoltiamo la stessa curva di decadimento degli altri strumenti. La sezione dei piatti non è mai scintillante o brillante, avendo una patina sulle medie predominante. Infine FM Drum, la chiave per l’esplorazione più esaltante: da timbri scuri e veloci, a colori molto distorti ma non nel senso digitale del termine, con una predominanza di medie. Non occorre conoscere troppo l’FM per trovare la combinazione giusta. Eccellente la fase di attacco, molto incisiva e potente anche a zero di Decay.
Siamo quindi di fronte a una drum machine quasi sperimentale, convenzionale nella sua programmazione, facile e mai complessa (un punto a favore secco per DrumImpact), ma non nel timbro. Dopo un primo approccio standard, ci si ritrova presto a pensare in termine di sintesi additiva per i timbri, duplicando le tracce dei singoli strumenti per creare dei layer sovrapposti che, di volta in volta, possono inspessire e caratterizzare la cassa, aggiungere elementi ai piatti o disegnare snare non convenzionali, usandoli quasi come di riverbero di rumore. Arturia DrumBrute Impact è un vero e proprio sintetizzatore analogico adatto a una drum machine. A dare più spinta al tutto è il circuito di Distorsion, che spesso spingerete al massimo con per alzare il livello RMS ma che, soprattutto per la cassa, porta a rivedere il Decay per non esagerare con le armoniche.
Durante il test è evidente anche il disegno generale di Arturia DrumBrute Impact: un generatore timbrico analogico e una sezione digitale di sequencing, ma non un controllo digitale dei parametri timbrici. Al richiamo dei preset potrebbe essere necessario rivedere i singoli livelli e non c’è modo di salvare le impostazioni per ogni strumento, non essendoci alcun recall. Una foto sullo smartphone risolve questo limite. Se Arturia avesse messo anche il recall, il costo finale sarebbe stato senz’altro più alto. Una conseguenza diretta di questa scelta è la necessaria riprogrammazione dei parametri degli strumenti quando si cambia il pattern. Da un certo punto di vista, trovando la propria combinazione di parametri, il richiamo dei pattern permette di ascoltare velocemente il risultato su pattern diversi, dall’altra occorrerà sempre salvare una foto da collegare a un preset quando si cerca quella determinata combinazione. Nel medio periodo, però, si scopre che Arturia DrumBrute Impact è una drum machine incredibilmente personalizzabile nel suono, tanto da non poter essere sostituita da altre, giungendo a risultati inattesi, unici e mai sentiti prima. Per chi ama uscire dallo standard, è una gran bella drum machine che non annoia mai. Come per qualsiasi altro synth analogico senza recall, capita spesso di trovare una giusta combinazione e poi muovere ancora i potenziometri, passando ad altri panorami e dimenticandosi delle impostazioni precedenti.
Se in produzione Arturia DrumBrute Impact fa la differenza, grazie alle ampie possibilità del sequencer derivato da BeatStep che permette anche di registrare in tempo reale, dal vivo diventa ancora più divertente e inusuale: la scelta dei parametri compiuta da Arturia genera interazioni live mai scontate, ma sempre musicali. In un DJ set o sul palco, Arturia DrumBrute Impact assume al ruolo di sintetizzatore per batteria elettronica e vuole essere modificata in tempo reale per performance irripetibili (non essendo alcuna automazione registrabile dei parametri timbrici). La sua analogicità è tale che non sempre gli strumenti siano perfettamente identici, cosa che si nota maggiormente in alcune combinazioni con la cassa e con i vari controlli di Delay degli strumenti, eccezion fatta per la parte FM. Per qualcuno è un difetto, che però si evidenzia solo in particolarissime condizioni, ma per noi è parte della vitalità del suono di Arturia DrumBrute Impact: il cervello è attratto da queste variazioni, non se ne accorge ma mantiene l’attenzione che può andare persa con drum machine completamente digitali.
Dove però ci aspettavamo qualcosa di più era nell’interazione con MIDI Control Central: si richiama l’intero contenuto della memoria di DrumBrute Impact, ma non c’è interazione. Manca un controllo di riproduzione/registrazione via software per modificare i pattern in tempo reale. MIDI Control rimane ha una funzione più da librarian che non da editor, fatta eccezione per i parametri MIDI in Device Setting, che mostrano un’attenzione ai dettagli pregevole: la Drum Map consente di impostare ogni strumento, comprese le variazioni, sulle note di una tastiera o, volendo, agganciarle anche ad altre drum machine o controller a pad.
Conclusioni
Con rapporto prezzo/qualità eccellente, Arturia DrumBrute Impact troverà estimatori nell’EDM e tra i producer in cerca di devianze timbriche elettroniche uniche, sia in produzione che dal vivo. Arturia si è spinta in territori poco esplorati, mantenendo una facilità d’uso disarmante e instillando un’anima elettronica unica in questa versione. Se cercate la classica 808, una DrumBrute Impact non è la vostra prima scelta, ma se i vostri appetiti sono per la ricerca, la sorpresa e l’unicità, Arturia DrumBrute Impact è perfetta per questo scopo. Nonostante i quattro anni dal lancio, ora con la versione in edizione limitata bianca, Impact non ha perso un goccio della sua potenza e del suo carattere, rimanendo unica nel panorama delle drum machine da usare dal vivo o in produzione.
Pro
Sintesi analogica
Distorsione armonica
Suono personale
Facilità di programmazione del sequencer
Librarian
Implementazione MIDI
Contro
Nessun recall dei controlli sul suono
Nessuna interazione in tempo reale con MIDI Control Center
Info
MIDIWARE
Prezzo: € 299