Anni di amore per gli expander MIDI, dal 1980 fino agli anni 2000, tutti programmati con il fido Mac e gli editor Emagic SoundDiver e Motu Unisyn. Il potere del suono a portata di click, con un difetto: la creatività musicale passava in secondo piano, inserendo dati a suon di click. Avere un expander equivaleva ad avere un synth in poco spazio, ma con la totale assenza di controlli per interagire con il suono.
Il fascino dell'hardware
Poi tutto cambia in peggio: i Mac cambiano pelle con OS X, Emagic è comprata da Apple e SoundDiver sparisce dalla scena come anche Motu Unisyn. I rack ripieni di expander rimangono lì, fermi, sostituiti anche da tanti virtual synth che promettono di riprodurre il suono di quei vecchi synth. Quasi sempre una promessa mancata. Qualche decina di anni dopo, quella collezione così amata perde interesse, ferma quasi a prendere polvere. Nulla lasciava sperare in una rinascita, fino a che un produttore tedesco ha un'idea vincente: produrre un controller universale per programmare vecchi synth. Siamo ormai negli anni '20 del 2000 e nulla vieta di utilizzare microprocessori per inviare, da una parte, i messaggi SysEx per programmare i vecchi synth, e dall'altra tradurre semplici Control Change da registrare sulla DAW in messaggi SysEx, così da automatizzare, per quel che si può, suoni evolutivi. Il controller è fisso, ma il suo software cambia caricando un altro firmware, ovviamente via MIDI, che lo adatta a synth diversi, appoggiando una mascherina che ne identifica i parametri. Quello che una volta era un editor software, oggi diventa un controller fisico programmabile!
Stereoping Synth Controller: l'hardware
Synth Controller è un controller MIDI con sedici potenziometri su tre layer, cioè con un totale di 48 knob raggiungibili richiamando un layer con i tre pulsanti a lato. E' indipendente da software e computer, una volta caricato il firmware adatto, e per riconoscere i parametri si possono stampare, o comprare, delle maschere da sovrapporre al pannello superiore. Ha una una funzione MIDI Merger, cioè di somma di messaggi, tra il suo MIDI In (che riceverà i messaggi MIDI dalla DAW, da tastiera MIDI o da qualsiasi altro controller MIDI connesso) e i messaggi SysEx generati. I 48 knob sono anche gestibili in remoto perchè a ognuno di essi è associato un Control Change (CC), così da poter controllare i parametri del suono del synth, inviati sempre come messaggi SysEx, anche dalla tastiera. Geniale!
La costruzione è... tedesca! Tutto quanto è perfettamente assemblato in un case metallico costruito in Germania. L'alimentazione usa un PSU da 9 Volt con la stessa polarità usata da Boss e Ibanez per i loro effetti, ed è protetta da diodi nel caso in cui si usi un PSA con una polarità sbagliata. Per chi volesse risparmiare sul prezzo, è previsto il kit per la costruzione.
Stereoping Synth Controller: il software
Stereoping usa la parola Edition per indicare i diversi sintetizzatori di cui è previsto il firmware da caricare, che è programmato esclusivamente da Stereoping e non è di pubblico accesso. I Control Change assegnati ai knob sono riportati, come numero, sul faceplate dedicato al synth. E' sempre necessaria una minima programmazione sul synth che si controllerà: deve essere attiva la ricezione dei dati SysEx e il canale MIDI in ricezione deve essere identico per l'accoppiata synth e Synth Controller. Stereoping ha pensato anche al problema di inviare un valore di un parametro che provochi un salto esagerato. E' il caso, per esempio, di un potenziometro al suo valore massimo: premendo il pulsante relativo al layer di parametri attivo, il potenziometro non invia dati e può essere riportato a zero per evitare salti drastici di parametri. Alcune Editions hanno anche funzioni speciali richiamabili dalla pressione contemporanea dei tre pulsanti e ben indicati dalla maschera, come All Note Off, MIDI Channel Learn Mode e Bypass Mode per escludere il Synth Controller e lasciar passare tutti i dati dal MIDI In, riducendo anche quel minimo di latenza che si crea. Il caricamento del firmware, disponibile sul sito, è gestito come un dump SysEx normale, attivandolo all'accensione di Synth Controller. E' sufficiente una qualsiasi applicazione gratuita di librarian per inviare questi dati.
I synth
La premessa è d'obbligo: quando si trasmettono dati SysEx, la latenza di un synth aumenta perchè il microprocessore interno potrebbe dover distribuire molti più dati che un semplice valore. I messaggi SysEx sono la forza di Synth Controller ma anche il suo limite, dovuto all'età dei synth del passato che non prevedevano, in moltissimi casi, l'uso di messaggi SysEx in tempo reale per modificare i parametri. Poco male, perchè Synth Controller rivoluziona profondamente il rapporto che avrete tra vecchi synth MIDI e creazione del suono. Al momento del test, Stereoping ha prodotto i seguenti firmware, tutti gratuiti, per questi synth:
- Oberheim Matrix 1000/6/6r
- Yamaha TX81Z
- SCI Prophet VS
- Ensoniq ESQ/SQ80
- Korg DW8000/EX8000
- Roland Alpha Juno 1/2
- Roland MKS 50
- Roland JX8P
- Roland MKS 80
- Roland MKS 70
- Roland JX10
- Roland MKS7
- Waldorf Microwave 1 ver 2.0
- Waldorf Microwave II
- Waldorf Blofeld
- Waldorf MicroQ
- Waldorf Q
- Waldorf Puls 1
- Kawai K1/K1m/K1r
- Kawai K3/K3m
- Kawai K4/K4r
- Alesis Micron
- Akai Miniak
- DSI Evolver
- Peavey Spectrum Synth
- SCI Six Trak
- Roland GP-8
- DSI Tetr4
- Audiothingies MicroMonsta
- Kawai SX240 con Eprom Tauntek
- Korg Poly 800 con espansione Hawk800
- Korg DS-8
- Bohm Dynamic 4x9
- Roland Juno 6 con upgrade Tubbutec Juno 66
- Roland SH-101 con upgrade Tubbutec SH-1oh1
La lista cresce di anno in anno!
In prova
Chissà perché, ma ho sempre conservato molti expander, in attesa di poterli utilizzare in un prossimo futuro. Prima o poi sarebbe successo: qualcuno avrebbe inventato un controller per programmarli. In passato mi ero divertito con Peavey PC 1600, che però era un disastro da programmare. Ora Synth Controller ha cambiato tutto! E in meglio!! Ho acceso e collegato il piccolo TX81Z e subito, con il solo potenziometro per il cambio della forma d'onda, è diventato una miniera di nuovi suoni nell'istante di un movimento del potenziometro. L'FM si programma in un soffio, guardando anche il display del TX che cambia in base al parametro scelto, e finalmente tutta la potenza del piccolino viene fuori, a ricordarmi che l'FM di quell'epoca suona quasi analogica e calda!
Il secondo synth è stato Roland MKS 7, piuttosto raro, che può essere considerato come un Juno 106 senza generatore di rumore. La sua programmazione è stata a dir poco entusiasmante: bassi potenti, dente di sega elettrica e chiara come poche altre, filtri distorti a piacere con la risonanza. L'MKS7 è sempre stato un potenziale synth, perché si poteva programmare solo via SysEx. Ora con Synth Controller è diventato uno dei primi synth accessi in ogni sessione! A questo punto ho estratto il vecchio Korg EX-8000, con DCO e filtri analogico SSM: una bomba! Synth Controller mi ha permesso di programmarlo come se avessi un pannello dedicato e, con il senno del poi, i synth di quegli anni dimostrano una forte personalità riconoscibilissima per chi ama la musica anni '80 e '90. Passo a un gradino più su e aggancio un Prophet VS Rack, programmabile da pannello ma troppo lentamente: la velocità di editing di Synth Controller trasforma il Prophet VS in uno dei synth più personali di sempre. E' questa inedita interazione, tra vecchi synth, con interfaccia utente scarna, e un controller moderno a cambiare totalmente la percezione e i risultati, che ora sono sorprendenti!
Dopo questa esperienza tra i suoni cangianti di un VS passo a qualcosa di più moderno: il cattivissimo Evolver di DSI, la prima creatura moderna di Dave Smith. Sono fuochi artificiali! Finalmente si programma un Evolver come si deve e i risultati sono di nuovo illuminanti. Ormai catturato dalla foga di riprogrammare i synth, inserisco un Microwave 1, di cui ho anche il controller Access: il tempo è galantuomo e Synth Controller supera di gran lunga le capacità del controller di Access, regalandomi atmosfere elettroniche in pieno stile PPG. Che immenso piacere! Voglio quindi provare è l'arcaico Peavey Spectrum Synth: ci voleva Synth Controller per far ruggire il piccoletto che, una volta ancora, dimostra che c'è ancora molto da fare e da dire. E infine è il momento di Roland MKS80 con relativo controller: qui le cose si fanno più difficili perché l'MPG 80 di Roland, il controller dedicato all'MKS80, è ben fatto, ma un conto sono gli slider e un conto sono i potenziometri. Ci si comporta in modo differente: chiunque abbia mai messo le mani contemporaneamente su un Minimoog e un Odissey sa che c'è una netta differenza di comportamento nella programmazione. Due modi di interagire distanti anche nei risultati. E così accade anche con MKS80.
Conclusioni
Il progetto di Synth Controller CE-1 è nato nel 2014 e dopo cinque anni la quantità di synth programmabili si fa molto interessante. Più synth avete, più Synth Controller si ammortizza. Ciò che è a dir poco stupefacente è la capacità di programmare velocemente synth che hanno avuto un periodo di gloria e poi sono passati nella categoria modernariato o vintage. Alcuni di questi si trovano a poche centinaia di Euro: l'accoppiata con Synth Controller li rende immediatamente utili e interessanti, anche per scostarsi dalle mode del momento e ritrovare suoni potenti, facili da programmare ed espressivi. Synth Controller cambia il mondo dei synth: farà felicissimi gli entusiasti di musica elettronica sopra gli "anta" che conoscevano quei synth e ora li possono programmare con immediatezza, e stupirà i più giovani che potranno accedere a un patrimonio del passato, a basso costo, con la stessa facilità di programmazione dei synth più moderni. Anche questo è il MIDI! Imperdibile!
PRO
Facile da usare
Costruzione
Lista dei synth sempre in evoluzione
CONTRO
Nessuno
INFO
Prezzo CE-1 assemblato: 255 Euro inc. IVA
Prezzo kit DIY: 195 Euro inc. IVA
Faceplate: 10 Euro
Per ulteriori opzioni vai alla pagina stereoping.com/shop
I prodotti Stereping sono distribuiti in Italia da Scolopendra