Oggi andiamo a scoprire la storia, le curiosità ed i pedali più famosi di un effetto molto particolare ma che ha fatto davvero la storia della musica e della chitarra, il pedale Wah. Un pedale che con la sua voce quasi umana ha fatto letteralmente impazzire folle di fans sugli assoli di chitarristi epici come Jimi Hendrix, David Gilmour, Jeff Beck, Kirk Hammett, Slash, Steve Vai, Joe Satriani, Zakk Wylde, Eric Clapton, Mark Tremonti e molti molti altri.
CHI HA INVENTATO IL WAH?
E' particolare come un effetto reso famoso quasi esclusivamente dalla chitarra non sia in realtà stato realmente inventato da chitarristi e per chitarristi. Già dagli anni '20 del secolo scorso infatti trombettisti e trombonisti avevano iniziato ad usare le sordine manualmente per ottenere un effetto che assomigliava molto ad una voce umana piangente. Il più famoso di questi musicisti fu il trombettista Clyde McCoy - che potete sentire nel video qui sotto - che fece diventare questo effetto una vera e propria firma, tanto che il primo vero e proprio pedale Wah, commercializzato da Vox, fu a lui dedicato.
Già dagli anni '50 però alcuni chitarristi avevano iniziato ad utilizzare pedali autocostruiti che simulavano un effetto simile. Probabilmente il primo chitarrista famoso ad utilizzarlo fu Chet Atkins ma altri lo seguirono fino alla seconda metà degli anni '60 quando per caso Bradley J. Plunkett, ingegnere della Warwick Electronics Inc./Thomas Organ Company, modificando e testando una nuova versione a transistor degli amplificatori Vox, che avrebbe dato vita ai Super Beatle, scoprì che si poteva inserire quel circuito in un pedale volume Vox per organo e modulare il filtro di equalizzazione con il piede, dando così origine al famoso effetto. Era il Novembre del 1966.
DALLA TROMBA ALLA CHITARRA
Inizialmente Vox infatti commercializzò il pedale con l'endorsement di Clyde McCoy proprio perchè dedicato all'uso con i fiati, ma presto ci si rese conto che era la chitarra lo strumento che lo avrebbe reso maggiormente famoso e la Thomas Organ volle fare un re-brand per il mercato americano con il nome di Cry Baby, che però non riuscì a brevettare, dando così il via ad una serie incontrollata di copie realizzate da altri costruttori. Il Vox V846, realizzato per altro in Italia, rimane uno dei Wah più rari e ricercati.
I chitarristi rock dell'epoca come Clapton o Hendrix erano avidi di novità per differenziarsi e aggiungere nuove sonorità ad uno strumento che stava letteralmente cambiando il mondo della musica. Uscirono così già nel 1967 dischi registrati con un pesante utilizzo del Wah come "Tales of Brave Ulysses" per i Cream e "Burning of the Midnight Lamp" per i Jimi Hendrix Experience. Fu una rincorsa da quel momento in poi. Persino canzoni vennero dedicate a questo effetto, come "Wah-Wah" di George Harrison nel primo disco solista dopo i Beatles in cui l'assolo è proprio dell'amico Clapton. Ma tutte le band più famose vollero usarlo senza distinzione, dai Chicago ai Led Zeppelin, dai Black Sabbath ai Jethro Tull e molti altri fino ad arrivare alle mitiche ritmiche funk di Charles Pitts il cui esempio più famoso, "Theme From Shaft", è stato insignito di Oscar, Grammy e persino inserito nel National Recording Registry della Biblioteca del Congresso americano.
I TEMPI MODERNI DEL WAH E LA SUA EVOLUZIONE
Inutile dire che questo effetto così famoso non ha mai smesso di attrarre i chitarristi. Solo per citarne alcuni degli episodi più famosi che se non conoscete vi consiglio vivamente di ascoltare:
- "You Can't Kill Rock and Roll" - Ozzy Osbourne: Diary Of A Mad Man (1981)
- “Surfing with the Alien” - Joe Satriani: Surfing with the Alien (1987)
- “Sweet Child O’ Mine” - Guns N’ Roses: Appetite for Destruction (1988)
- “Telephone Song” - Vaughan Brothers: Family Style (1990)
- “Bad Horsie” - Steve Vai: Alien Love Secrets (1995)
Negli anni molti chitarristi hanno sviluppato assieme ai produttori i loro pedali Wah signature personalizzati secondo le loro specifiche. Probabilmente nei tempi moderni il chitarrista che ha più contribuito all'evoluzione di questo pedale è stato Steve Vai, che insieme a Morley ha realizzato il Bad Horsie, dal nome di un suo brano costruito attorno a questo effetto. Al posto del solito switch di attivazione posto a fondo corsa sulla punta del pedale, il Morley Bad Horsie introdusse uno switch ottico che attiva e disattiva il pedale automaticamente quando lo si usa. Una gran comodità ed indispensabile per i chitarristi che lo utilizzano in modo on/off molto rapido e continuamente durante un brano.
COME FUNZIONA IL WAH?
Il Wah è un effetto concettualmente semplice. E qui non voglio entrare nelle complicazioni della descrizione circuitale di come viene ottenuto elettronicamente un filtro di questo tipo, internet è pieno di siti che lo spiegano. L'essenza sta nel concetto di equalizzazione dinamica e controllabile. Quando viene accesso il pedale Wah applica al nostro segnale un filtro (come potete vedere dall'immagine qui sotto). Questo filtro, che va a tagliare significativamente le basse e le alte frequenze sotto i 200 Hz e sopra i 1,000 Hz, enfatizza allo stesso tempo la frequenza di picco che rende più simile la chitarra alla voce umana - quelle frequenze medie tipicamente nasali tra 400Hz e 1,000Hz.
L'idea geniale del pedale Wah e di rendere controllabile a piede lo spostamento del picco del filtro così che premendo il pedale verso il tacco il picco si sposti verso le basse mentre portandolo sulla punta il picco diventa più acuto. Questo spostamento ci restituisce proprio il classico effetto Wah Wah il cui nome è proprio derivato onomatopeicamente dalle vocali U ed A che il suono sembra imitare.
Ovviamente ogni produttore ha poi creato la propria sonorità Wah aggiustando il filtro a proprio piacimento ed ottenendo una "vocalità" diversa. Abbastanza diverse e distinguibili sono infatti le sonorità di tre Wah tra i più noti come il Dunlop Cry Baby, il Vox V846 ed il Morley Bad Horsie. A voi la scelta!
Per ricreare un sound estremamente simile a quello del Wah ma senza possedere il pedale vi rimando al mio articolo della serie Cubase Tricks: VAI.
I PEDALI WAH PIU' FAMOSI
Come avrete già letto non c'è dubbio che i brand più famosi nel campo dei pedali Wah siano Dunlop, Vox e Morley, ma vediamo qualche modello nello specifico e vi spiego perchè dovreste darci un occhio.
Dunlop GCB-95 Crybaby Standard Wah
E' lo standard in questo settore. Quello a cui tutti pensano quando sentono Hendrix, che tra l'altro usò anche Vox, o Clapton o Slash. Un suono molto morbido ed un'azione in frequenza limitata per non diventare mai troppo tagliente o confuso.
VOX V845 Classic Wah-Wah
Replica la vocalità del primo Wah commerciale originale il V846 ed è quindi un ottimo contraltare al Cry Baby. Inoltre costa poco ed è un'opzione sicuramente da considerare se volete una sonorità Wah tipicamente anni '60.
Electro-Harmonix Wailer Wah
Chiaramente dedicato a Bob Marley & The Wailers, questo Wah è un ottima soluzione con un suono molto convincente se volete spendere un po' meno. Con circa 70€ ve lo portate a casa.
Morley Steve Vai Bad Horsie 2 Wah
Ancora meglio del Bad Horsie prima versione, questo pedale piuttosto voluminoso e costoso, è uno dei Wah migliori di sempre. Non solo perchè ha lo switch ottico ma anche perchè ha un bypass migliore degli altri ed una vocalità altamente riconoscibile e che si estende più sulle alte senza diventare mai super-tagliente. Il controllo Contour gli aggiunge una marcia in più.
Electro-Harmonix Cock Fight Cocked Talking Wah / Fuzz
Abbastanza recente, è un pedale Wah che può funzionare con o senza pedale di espressione ed inoltre aggiunge anche un fuzz che lo rende ulteriormente flessibile ed adatto a creare sonorità interessanti.
Roland V-Wah
Purtroppo non più sul mercato (perchè?) è a mio parere uno dei Wah più versatili mai realizzati, con un modeling digitale che rasenta la perfezione delle vocalità Wah Cry Baby, Vox e Morley, più la possibilità di personalizzare il filtro ed emulare anche l'effetto TalkBox e Univibe.
QUALCHE TRUCCO PER UN USO CREATIVO
UN FILTRO CUSTOM - Essendo il Wah fondamentalmente un filtro, tanti chitarristi lo utilizzano anche in modalità statica, posizionando il pedale nel punto della corsa preferito per filtrare il suono in modo che gran parte delle frequenze vengano tagliate. Questo può generare un sound particolarmente acido come anche molto ovattato. Randy Rhoads, compianto chitarrista di Ozzy Osbourne, amava questo tipo di utilizzo del Wah e lo potete sentire in pezzi come "I Don't Know" o "Picking Up The Pieces" con i Quiet Riot.
WAHKA-WAHKA - Non è un pezzo di Shakira o il rumore delle mie sinapsi che bruciano, è il classico suono delle note stoppate a cui viene aggiunto il Wah. Super celebre esempio di questa tecnica è l'intro di "Voodoo Child" di Jimi Hendrix, ma possiamo utilizzarlo in moltissimi modi per creare delle parti ritmiche più interessanti, magari alternandole con singole note o brevi passaggi.
AL CONTRARIO - Solitamente si tende ad utilizzare il Wah muovendolo dal tacco verso la punta, con un effetto di apertura progressiva delle frequenze dalle basse verso le alte, ma se ci alleniamo un po' possiamo invertire il movimento ed utilizzarlo al contrario ottenendo un effetto molto interessante. Un esempio famoso di questa tecnica è l'intro e tema di "Sting In The Tail" degli Scorpions in cui Schenker mentre sale con un riff ad ottave chiude velocemente il Wah.
RITMICAMENTE - Esercitandoci ad un movimento ritmico costante, invece che muoverci seguendo le note o i bending come negli assoli, possiamo utilizzare il Wah come un filtro di modulazione dando ai nostri accordi o note un vibe tutto particolare. Potete sentire un esempio molto famoso di questo utilizzo su "Roads" dei Portishead.