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May the MIDI be with… two #3 - MIDI 2.0, Il futuro


Nonostante i suoi oltre 30 anni di vita, un periodo pari ad un'era geologica nel mondo della tecnologia, il protocollo MIDI vivrà ancora a lungo. Sicuramente, verranno apportate modifiche, implementazioni, miglioramenti che lo adatteranno alle nuove esigenze. Parliamo di MIDI 2.0

Il progresso tecnologico

Come abbiamo letto nella puntata precedente, negli ultimi anni abbiamo visto nascere soluzioni che non hanno stravolto o sostituito il MIDI, ma hanno comunque migliorato l'utilizzo di questo storico protocollo. Alla base di queste soluzioni troviamo due concetti: nuove possibilità e semplificazione. Sono concetti chiave che troviamo applicati in molti settori tecnologici. Pensiamo a quante funzioni ha un televisore di oggi rispetto a quelli di 30 anni fa o alla semplicità d'uso di un moderno linguaggio di programmazione rispetto alle schede perforate o all'assembly. Oggi è molto più semplice sintonizzare un canale, configurare le impostazioni o scrivere un software utilizzando visual, wizard, librerie, preconfigurazioni e interfacce utente ben progettate. Tutto questo è possibile grazie a tecnologie che incrementano di pari passo potenzialità e facilità d'uso.

 

midi-ci e midi 2.0

Il linguaggio Java, creato nel 1991 inizialmente per la programmazione delle smart TV

 

MIDI 2.0

Da almeno 10 anni si parla di MIDI 2.0 e recentemente si parla anche di MIDI-CI (Capability Inquiry), che è uno dei punti chiave del nuovo protocollo MIDI. Al NAMM 2019 sono stati mostrati i primi prototipi intercomunicanti. Anche se non è ancora nota una data di lancio ufficiale, l'introduzione sul mercato sembra ormai cosa certa! Non è questa la sede per affrontare le numerose novità tecnologiche introdotte dal MIDI 2.0 (per le quali consiglio di visitare il sito della MMA), ma è importante porre l'attenzione su ciò che cambierà nel nostro mondo. Tra le novità, troveremo più canali MIDI e una maggiore risoluzione di tutti i parametri di controllo, che si traducono in maggiore espressività e un timing e una velocità di trasmissione migliorati. I vantaggi offerti dall’MIDI Polyphonic Expression (MPE) sono stati ampiamente integrati, in modo più corretto e solido, ma soffermiamoci sulle "tre P" del MIDI-CI.

 

midi-ci e midi 2.0

 

 

MIDI-CI: PROTOCOL NEGOTIATION

Una periferica MIDI 2.0 saprà interrogare le altre periferiche collegate, capire se sono anch'esse MIDI 2.0 e impostarsi nel modo corretto per comunicare. La retrocompatibilità con il MIDI 1.0 è assicurata e i punti d'ombra sembrano essere davvero marginali. Quindi, se avete appena acquistato un Moog One o avete midizzato il vostro Jupiter 8 potete dormire sonni tranquilli: sarà ancora possibile utilizzarli in un setup MIDI 2.0. Potrà sembrare scontato, ma provate a pensare se un lettore BluRay non leggesse DVD e CD. Oggi, nel vostro salotto, avreste tre lettori, uno per ciascuna tipologia di supporto ottico. Non sempre chi propone nuovi standard si preoccupa di questo aspetto. Provate a pensare ai Laser Disc e ai MiniDisc, agli standard TACS e GSM. Oppure ai formati VHS/VHS-C/S-VHS.

MIDI-CI: PROFILE CONFIGURATION

Verranno definiti dei profili, ovvero delle categorie di apparecchi, ciascuno dei quali possiede dei parametri caratteristici. Nello specifico: un organo ha le Drawbars, un Analog Synth ha la Filter Cutoff Frequency e la Resonance. Questo permetterà, collegando due tastiere MIDI 2.0, di inviare i comandi per controllare parametri specifici, senza dover assegnare manualmente i Control Change. Facciamo un esempio: se modifico la frequenza dell'LFO, anche lo strumento collegato vedrà modificare lo stesso parametro. Con il MIDI 1.0 questo è possibile solo impostando manualmente, su entrambi gli strumenti, per il parametro LFO Rate, un Control Change. Col MIDI 2.0 condivideranno tutti lo stesso linguaggio. Per l'utente, il vantaggio sarà di avere strumenti già implementati alla nascita, quindi capaci di comunicare tra loro in modo profondo, senza appoggiarsi a software di terze parti o programmare manualmente. La comunicazione sarà infine bidirezionale. Ciò significa che se modificherò la Resonance del filtro di un synth dal suo pannello, dalla DAW, da una Master Keyboard o da un software, il valore di quel parametro modificato su entrambi i dispositivi. Cade quindi il concetto a senso unico Master-Slave del MIDI 1.0 a favore di Initiator-Responder.

 

midi-ci e midi 2.0

 

MIDI-CI: PROPERTY EXCHANGE

La periferica saprà comunicare la propria struttura, i parametri presenti e i valori impostati (per esempio Filter Cutoff Frequency = 1000Hz, Env. Attack Time = 200ms), i nomi dei preset e in generale tutti i metadati. Il vantaggio di questo approccio si tocca con mano già oggi con un software come  CamelotPro. Questo software è capace di interrogare via SysEx gli strumenti musicali MIDI 1.0, importare la lista dei suoni dello strumento e gestire il cambio suono e modo mono/multitimbrico. Tutto questo, col MIDI 2.0 potrà essere esteso a tutti i parametri di uno strumento, non solo ai nomi dei preset e al Mode Change. Inoltre, non sarà più necessario per le software house sviluppare "Driver SysEx MIDI 1.0" specifici per ciascuno strumento, operazione che richiede lunghi tempi di sviluppo.

 

 

Conclusioni

Possiamo quindi concludere che l'obiettivo di ammodernare il MIDI rendendolo più completo e al tempo stesso più semplice, sarà certamente raggiunto. Funzioni che oggi richiedono vari stratagemmi (come il CC#88 per gestire l'High Resolution Velocity in Modartt Pianoteq o i Griffer Knobs di Roland System 8) verranno supportate direttamente. Software costosi e complessi come i librarian/editor o l'integrazione di macchine hardware all'interno di software saranno la normalità e non privilegi di pochi strumenti. Potremo vedere anche editor web che agiscono sui parametri di strumenti MIDI 2.0 collegati via Internet, tastiere che potranno comandare direttamente dal loro pannello gli strumenti virtuali caricati su un computer. Nasceranno Master Keyboard e Controller capaci di programmare generatori sia hardware che software di altre case, con semplicità e immediatezza, risparmiando il tempo che oggi dobbiamo dedicare ad assegnazioni e remapping dei comandi MIDI. Tempo che potrà essere impiegato per suonare! Insomma, il futuro del MIDI non è ancora alle porte, la strada è ancora lunga, ma già ci fa intuire che porterà tanta tecnologia invisibile sotto le nostre dita, meno grattacapi e più ispirazione.

 

Leggi la prima e la seconda puntata del nostro speciale sul MIDI.

 

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