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SONICWARE Liven 8bit warps - il test

Rapporto qualità/prezzo7
Costruzione 7
Suono7
Facilità d'uso7
7

Sonicware Liven 8bit warps

synth wavetable con motore a 8bit

Vi capita ogni tanto di rimpiangere quelle sonorita’ anni 80 che hanno accompagnato la vostra infanzia, con i tanti videogames famosi presenti in quel periodo? Ricercate suoni stile gamboy o commodore 64? Liven 8bit warps e’ ciò che fa per voi, ma lo fa in modo moderno.
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Liven 8bit warps di Sonicware è un synth wavetable il cui firmware è giunto alla versione 3.0. In questa versione Liven 8bit warps è dotato di sequencer ad una traccia che permette di memorizzare fino a 128 pattern di 128 step ciascuno, suddivisi in otto banchi di memoria. Le wavetable disponibili sono 128 (di cui 64 precaricate e 64 libere) e sono presenti 128 posizioni di memoria dove poter salvare i suoni, suddivisi in otto banchi di 16 preset ciascuno. La polifonia massima è di sei voci ed è presente un arpeggiatore. Liven 8bit possiede quattro motori di sintesi differenti, simili a quanto già visto in Liven XFM (https://www.smstrumentimusicali.it/sonicware-liven-xfm-il-test/), chiamati: Warp, Attack, Morph e FM. É dotato anche di un Looper, che permette di registrare tre sequenze dai suoni interni e una dalla linea in ingresso. Sono presenti un filtro (LP,HP,BP) e 10 effetti audio, applicabili ai suoni interni, più un riverbero applicabile anche al Looper e alla linea in ingresso. L’alimentazione è fornita tramite alimentatore esterno da 9Vdc, oppure tramite sei batterie stilo (AA), non inclusi nella confezione ed è dotato anche di un piccolo altoparlante interno

Pannello delle connessioni

Le connessioni audio-MIDI sono tutte posizionate sulla parte frontale superiore del della groovebox.

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Pannello delle connessioni hardware audio e MIDI

Sono presenti, da sinistra a destra, la connessione per l’alimentatore esterno, con pulsante di accensione, gli In e Out Sync per la sincronizzazione con dispositivi esterni, le connessioni MIDI In e MIDI Out, le connessioni Line In e Line Out su mini jack stereo e un’uscita cuffie anch’essa su mini jack TRS. Il campionamento con il Looper di fonti sonore esterne avviene tramite il connettore Line In, ma l’ingresso non è compatibile con chitarre o microfoni, occorre passare da un mixer.

Il layout

Nella parte superiore spicca un display LCD a quattro cifre di colore rosso, mentre nella parte destra troviamo lo speaker interno che viene automaticamente escluso quando colleghiamo l’uscita cuffie. Sono presenti 15 potenziometri ed un encoder a corsa infinita per la regolazione dei vari parametri. Partendo da sinistra verso destra,

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Panoramica dei potenziometri e dei pulsanti di controllo di Liven 8Bit

si incontra il controllo VELO dedicato alla regolazione della Velocity con seconda funzione di regolazione della tipo di riproduzione dell’arpeggiatore (Voice Adj). Seguono i controlli del filtro Cutoff e Resonance con seconde funzioni dedicate alla regolazione dello Sweep. I successivi tre potenziometri controllano l’LFO sia del pitch che del filtro (Fiter CO), con seconde funzioni dedicate alla regolazione degli effetti e della Dry/Wet del riverbero. I successivi due potenziometri sono dedicati all’inviluppo di volume ADSR. Seguono il controllo di Gate che agisce sia sull’arpeggiatore che sul sequencer, con seconda funzione di regolazione dello Swing. Infine il potenziometro Tempo per la regolazione dei BPM, con indicatore a Led e il controllo del volume generale. In ultimo ho lasciato appositamente i quattro potenziometri superiori, in quanto questi sono i cuore pulsante del suono di Liven 8bit e saranno descritti nel successivo paragrafo dedicato. Terminiamo con l’encoder Value che permette la regolazione fine dei parametri selezionati. Nella sezione dedicata ai pulsanti, troviamo sempre da sinistra a destra, i pulsanti Shift (che abilita le seconde funzioni dei controlli) e Func, che attiva la funzione specificata dalla label dei pulsanti, compreso i pulsanti del sequencer e i tasti della tastiera. Seguono i due pulsanti Oct per lo scorrimento delle ottave, il pulsante Looper che attiva il campionatore e trasforma i pulsanti dedicati alle pagine del sequencer (da 1/4 a 4/8), in pulsanti per la registrazione e riproduzione dei quattro loop, il pulsante MEM che permette di richiamare e salvare le 128 patch di memoria, il pulsante PTN per la selezione e il salvataggio dei pattern, i pulsanti CLR e OK, il pulsante PRM Lock che permette la registrazione e riproduzione delle variazioni dei vari parametri e nella versione 3.0 del firmware, abilita la funzione Sound Locking. Seguono i pulsanti di Play e Rec e i quattro pulsanti dedicati alla selezione delle pagine del Sequencer.

Lo step sequencer

Nella parte centrale di 8bit spiccano i 16 pulsanti circolari dedicati allo Step Sequencer, con un indicatore a LED rosso e subito sotto troviamo la tastiera a 27 tasti.

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Panoramica dei pulsanti dello Step Sequencer e della tastiera, con le relativi funzioni attivabili mediante il pulsante Func

Si possono memorizzare fino a 16 Pattern per ognuna delle otto Bank a disposizione, per un totale di 128 Pattern di 128 step ciascuno, contenenti suoni e parametri. I Patter possono essere creati con tre modalità di registrazione: Step Recording, dove la registrazione dello Step avviene con il Sequencer in stop; Real-Time Recording, dove la registrazione delle note per ogni Step avviene mediante la tastiera e il Sequencer in Play. Direct Recording dove la registrazione avviene sia con il Sequencer in Play, che in Stop. Per ogni pattern si possono registrare fino a 128 Step e la lunghezza di ogni step è selezionabile tra 1/32 e 1 battuta, con regolazione dello swing. In modalità Step Recording è possibile attivare la funzione Auto Step mode che permette l’avanzamento automatico dello Step su cui registrare una nota, una volta registrata la prima. I Pattern sono inoltre concatenabili e la concatenazione è riproducibile in loop.

Synth engine

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I quattro pulsanti dedicati all’attivazione dei motori di sintesi

Sulla falsa riga di quanto già visto per Liven XFM, anche Liven 8bit ha quattro differenti motori di sintesi chiamati: Warp, Attack, Morph e FM. La tipologia di creazione del suono è selezionabile mediante i pulsanti dedicati presenti nella selezione del Synth Engine

e la regolazione dei parametro avviene mediante i quattro potenziometri centrali.

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I quattro potenziometri dedicati alla selezione delle waveform e alle regolazioni dei motori di sintesi

La modalità Warp permette di miscelare due patch. I primi due potenziometri selezionano la forma d’onda, il terzo (X-fade), miscela i due suoni. Il quarto potenziometro Detune, che agisce su tutti i motori di sintesi, regola appunto il detuning tra le forme d’onda selezionate. La modalità Attack lavora anch’essa con due waveform, ma il passaggio dalla prima alla seconda avviene dopo certo un tempo, regolato dal terzo potenziometro Time. La modalità Morph effettua un morphing tra due o tre forme d’onda. La seconda funzione del potenziometro Wave2 infatti, permette di scegliere se utilizzare due o tre forme d’onda. La terza è selezionabile come seconda funzione del potenziometro Wave1. Il potenziometro Time determina sempre il tempo che intercorre tra una forma d’onda e l’altra. La variazione avviene in modo ciclico e continuo, quindi il Time agisce da regolazione della velocità di loop tra i vari suoni. Infine il motore FM è proprio un generatore FM a 8bit, con regolazioni di Ratio, Level, LFO Rate e selezione della forma d’onda dell’LFO (Sine, Square, Triangle, Saw, Reverse Saw, Random Logaritmic e Reverse Logaritmic).

Wave Edit 

Liven 8bit possiede 128 waveform di cui 64 sono preimpostate di fabbrica (https://www.sonicware.co.jp/DL/LIVEN_8bitwarps/DOC/8bw_preset_waveform_en.pdf) e altre 64 (da U-01 a U-64) sono editabili a piacimento dall’utente. Sono disponibili due modalità di edit delle varie waveform: Easy Mode e Advanced Mode. L’editing delle forme d’onda avviene tramite i LED dello step sequencer e il potenziometro Value. In Easy Mode l’encoder Value permette la selezione dei 32 segmenti che compongono la forma d’onda. In corrispondenza di ciascun segmento i LED dei pulsanti dello step sequencer sono illuminati in modo da indicare quale sia il valore, compresa tra 128 e +127, relativo a quel segmento di forma d’onda. In modalità Advanced mode invece, i pulsanti Step selezionano il segmento di forma d’onda da editare e tramite l’encoder Value se ne seleziona il valore (i pulsanti 1/5 e 2/6 permettono di selezionare i valore 0-16 e 17-32 dei segmenti editabili che compongono la waveform).

Il looper 

Liven 8bit è dotato di un Looper attivabile tramite il pulsante dedicato. Si possono memorizzare fino a 4 loop mediante i pulsanti 1/5, 2/6, 3/7 e 4/8. Quest’ultimo è dedicato alla registrazione del segnale Line In. Il loop salvato nel Looper può essere sincronizzato, sia in registrazione che in riproduzione, al sequencer. La lunghezza del loop può essere regolata da 0 a 128 step e i 4 potenziometri centrali, gli stessi dedicati ai Synth Engine, quando è attivo il pulsante Looper, permettono la regolazione dei volumi dei 4 loop, come i fader di un mixer.

In prova

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Schema funzionale di Liven 8bit waprs

Liven 8bit è compatto e robusto. La struttura è completamente in plastica, ma non trasmette affatto fragilità. Tutte le connessioni hardware sono sulla parte superiore del pannello e non è presente alcuna connessione USB. Infatti tutti i trasferimenti di dati avvengono via MIDI o tramite connessione audio su mini-jack. Occorre quindi avere una interfaccia MIDI e dotarsi di un software per lo scambio di dati MIDI su PC o Mac. Per Windows ad esempio, potete usare MIDI-OX (http://www.midiox.com/) o VST Host (https://www.hermannseib.com/english/vsthost.htm), entrambi freeware. Oppure Sysex Librarian per mac (https://www.snoize.com/sysexlibrarian/). Lo speaker frontale, che si esclude automaticamente collegando l’uscita cuffie, è invece attivo quando si collega l’uscita audio Out. Rimane comunque silenziabile con apposito pulsante di Mute. La sua funzione è soltanto quella di un ascolto grossolano, non di certo per un ascolto qualitativo. Il suono richiama immediatamente alle sonorità dei videogames anni 80 e mi è piaciuto molto il carattere di 8bit. Tutte le waveform hanno ovviamente un suono, passatemi il termine, un po’ aspro e nasale, tipico dei processori a 8bit, ma questo è proprio quello che contraddistingue immediatamente Liven 8bit, è il suo carattere appunto https://www.youtube.com/watch?v=nWm2COD_f0Y . I quattro motori di sintesi, così come avveniva per Liven XFM, donano molto spazio alla creatività e quello che più mi ha stupito è il synth FM. Grazie ai controlli di Rate e Level, insieme al Detune, si possono creare interessanti suoni. Dal punto di vista operativo avrei gradito ad esempio la possibilità di applicare tutti gli effetti anche al Looper e alla Line In, ma questo non è possibile in 8bit, come si può vedere anche dallo schema funzionale,

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Principio di funzionamento dei Pattern e delle memorie. Ogni patch di memoria può operare su molteplici pattern e nel pattern è memorizzato il numero della memoria

infatti è applicabile il solo riverbero. Il Layout è molto esplicativo e ci sono veramente pochi dubbi su cosa controlli quel particolare pulsante o potenziometro. Ho apprezzato molto la chiarezza nel controllo di 8bit, contrariamente ad altri prodotti Sonicware testati fino ad oggi dove era emersa, in alcuni casi, una certa complessità nell’utilizzo dei vari parametri e delle seconde funzioni. I veri punti di forza di Liven 8bit sono il Looper, con il suo mixer a quattro tracce e la funzione Capture che, in modalità Warp e FM, permette di salvare al volo le waveform create, in una delle posizioni di memoria libere U-01/U-64. Quello invece che rimane sicuramente più ostico e meno intuitivo è la creazione delle waveform mediante le due modalità Wave Edit. E’ un modus operandi un po’ anomalo e inconsueto ormai, soprattutto in un periodo storico dove è routine modificare le cose disegnandole con un mouse, ma se posto nell’ottica di un salto nel passato, allora fa parte del gioco e insieme al suono rétro, magari sarete felici anche di operare e ragionare in modo rétro. Le Patch (Memory) e i Pattern sono salvati in due differenti zone di memoria. Occorre aver ben presente che quando salviamo un Pattern, l’informazione salvata con esso è relativa al numero di memoria da riprodurre, ma non la patch stessa. Se andiamo a modificare il suono della patch, questo sarà quindi automaticamente modificato in tutti i Pattern che contengono quel suono.La versione 3.0 del firmware è una versione ormai matura e che ha già corretto molti bug e apportato importanti modifiche a livello operativo, come l’introduzione del Sound Locking. Tramite il pulsante PRM Lock è possibile modificare il suono riprodotto e salvarlo sugli step dove non siano già stati precedentemente registrati atri suoni. Questo permette di creare delle interessanti variazioni sonore sulla singola traccia di 8bit, ma rimane comunque la limitazione sonora di non poter sovrapporre differenti suoni su un singolo step. Inoltre, con la versione 3.0, è stato rilasciato un pacchetto di 29 patch gratuite dedicate ai suoni di batteria (Kick, Snare, Tom, Cymbal e SFX), che erano del tutto assenti nei suoni presenti di default.

Conclusioni

Liven 8bit warps ha una collocazione ben definita e chiara, i suoni dei videogame anni 80, ma arricchiti di una veste moderna grazie agli effetti e ai quattro motori di sintesi, che permettono di partire da forme d’onda relativamente semplici e arrivare a forme d’onda complesse ed evolutive. E’ un componente che può inserirsi in qualunque tipo di setup. Non ci sono limiti o indicazioni particolari, se non quello di donare inevitabilmente un tocco di suono vintage gaming alla vostra produzione.

PRO

  • Ingresso e uscita Sync per il collegamento con altri outboard
  • Quattro modalità di funzionamento (Warp., Attack, Morph, FM)
  • Looper e funzione Capture

CONTRO

  • Nessuna connessione USB
  • Alimentatore e batterie non comprese nella confezione
  • Speaker interno
  • Solo il riverbero è applicabile al Looper e all’ingresso Line In

Leggi gli altri test sui prodotti Sonicware di Andrea Maio:

Sonicware Liven Lofi 12 review

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SOUNDWAVE

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